Cordoba e dintorni, tra rugby e tanta birra

COSA FARE. E COME

  • Vedere una partita de La Tablada
  • Vivere la “movida” di Carlos Paz e fare il bagno prendendo il sole nel fiume e nel lago
  • Respirare la tranquillità del lago Los Molinos
  • Bere almeno due tre birre artigianali a Villa General Belgrano, un piccolo paese di abitanti …. tedeschi. Tanto che a ottobre si organizza l’Octoberfest argentino

Cordoba è una città molto legata allo sport. E personalmente ho avuto la fortuna di entrare a stretto contatto con delle persone meravigliose, che vivono a Cordoba, grazie al mondo del rugby. Anzi si potrebbe dire che proprio a Cordoba sono nati i più grandi campioni del rugby italiano, visto che il club della Tablada (http://www.clublatablada.com.ar), uno dei migliori in Argentina, ha visto crescere personaggi del calibro di Diego Dominguez, e di tutta la famiglia Canale (dall’Azzurro Gonzalo ai due Alejandro, il padre, ex allenatore della Rugby Rovigo, e il figlio, militante in varie squadre). Ma anche Stefano Canale (tuttora in Italia a giocare a rugby) e Carlin Ayala (ex giocatore della rugby Rovigo, che mi ha gentilmente ospitato durante i miei tre giorni a Cordoba).
C’e’ quindi una stretta connessione tra la Tablada e Rovigo, non solo per i colori sociali, entrambi rossoblù, ma anche per come qui si vive il rugby. Si respira rugby in ogni discorso, chi gioca o allena lo fa con il cuore, perché non si guadagnano soldi, ma è uno sport che ti fa innamorare. Ci sono vari campionati: ogni provincia ha varie squadre molto forti, e si giocano i campionati provinciali e regionali. Poi una selezione di tutte le migliori squadre (varie per provincia) si sfida per quello che sarebbe il campionato nazionale, anche se si sta sviluppando proprio in questi anni. A gennaio e febbraio ovviamente tutto si ferma perché è estate. La società della Tablada è nata 70 anni fa e continua a crescere e a raggiungere successi. Ora hanno iniziato a giocare in un club vicino alla città di Cordoba, dotato di ogni servizio, dalla piscina ai campi per praticare ogni sport.

Rovigo ha dato così tanto ai giocatori della Tablada, che non appena sono arrivata a Cordoba tutti loro mi hanno restituito tutto l’affetto ricevuto. Carlin, lo dico per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo a Rovigo, e’ rimasto esattamente quello che era: simpatico, pieno di spirito e gioia di vivere, gentile e disponibile. Ora allena proprio le giovanili della Tablada, fino all’anno scorso la prima squadra. Sta bene e parla ancora benissimo l’italiano. La famiglia Canale mi ha accolto con lo stesso affetto: non solo mi hanno ospitato per un ottimo pranzo ma Amelia, moglie di Alejandro, mi ha pure regalato un libro scritto da suo figlio Gonzalo insieme a Parisse e Castrogiovanni: “L’ovale rimbalza male”. La storia delle loro vite, legate al rugby e sugli ostacoli da superare per affermarsi, non solo a livello sportivo, ma anche umano. Sono molto orgogliosi di quanto fatto in Italia e non è detto che non si rivedranno più nelle nostre zone… sono ancora innamorati di Rovigo e dell’Italia. Vivono con i loro cani e hanno sempre il sorriso stampato in faccia. Alejandro “junior”, invece, ha lasciato il rugby e lavora nel campo della ristorazione: ha un bar con la sua ragazza e ora sta aprendo un franchising della catena “Jonny be good” con il fratello. Anche lui mi ha accolto con tanta gentilezza e simpatia, così come la sua ragazza Ana Belen. Amano il divertimento e lo spirito di amicizia che nel nostro paese, sempre più superficiale e individualista, si è perso. Con loro ho trascorso delle serate meravigliose, parlato di rugby, sia italiano sia argentino, con le relative polemiche. Proprio loro mi hanno aiutato a scoprire di più dell’Argentina dal punto di vista economico e politico. E non è detto che non sia io a volerli raggiungere molto presto per non tornare ;-). E per tutti i miei lettori rodigini, sappiate che seguono ogni vostra partita tifando,  ovviamente, rossoblù…

Proprio con questo gruppo di persone ho scoperto anche i dintorni di Cordoba, facendo alcune escursioni seguendo i loro consigli. Se si cerca l’atmosfera “marittima”, ad esempio si può visitare il lago che si trova a una mezz’ora di autobus da Cordoba: la fermata più turistica è Carlos Paz, una cittadina che ricorda moltissimo Rimini a Ferragosto per il numero di gente che l’affolla nel periodo estivo. Allontanandosi però dalle vie più turistiche si possono scoprire parchi naturali, fare il bagno nel fiume (la “spiaggia” più gettonata è quella di Fantasio, con tanto di bagnini a sorvegliare chi si immerge nella fresca corrente del fiume), riposarsi sui lettini di una spiaggia a las playas de oro e fare le ore piccole nei tanti teatri di musical, cabaret e discoteche. Il simbolo di questa città è un orologio a cucù, che ricorda un po’ una giostra di Gardaland. E’ colorata e affollata: chi non ama il caos è meglio si diriga versi altri laghi vicino Cordoba, come Los Molinos, molto più tranquillo e montano. Arrivare a Carlos Paz è semplicissimo: basta prendere un autobus dalla stazione di Cordoba o dalla fermata di via Colon. Si arriva in mezz’ora pagando 33 pesos.

Altra escursione meravigliosa, soprattutto per gli amanti della birra, è quella a Villa General Belgrano. Si tratta di un paese in cui vivono solo tedeschi: si dice siano l’equipaggio di una nave da guerra affondata in Uruguay, mai rimpatriato. L’atmosfera è letteralmente tedesca: tutti i cartelli e i locali sono di legno, ogni bar produce la propria birra artigianale e a ottobre si festeggia pure l’Ottobre fest. Per chi ama il luppolo è una tappa obbligatoria.

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2 risposte a "Cordoba e dintorni, tra rugby e tanta birra"

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