Cosa fare a Pushkar, la città più bella e hippy del Rajasthan

Se mi chiedete qual è il luogo che più ho amato nel Rajasthan, la risposta arriva semplice: Pushkar. Una piccola cittadina di 15mila abitanti contro le milionate di persone delle grandi città (come Jaipur), silenziosa e pedonale, dove ci si sveglia immersi nel deserto sulle sponde di un lago meraviglioso, circondato da sacri Gath dove le persone si immergono per purificarsi. E non solo: dove si possono fare safari in cammello, visitare templi sacri e fare feste con gli hippy che la abitano ad ogni tramonto. Questa perla è un po’ snobbata dalla Lonely Planet, ma non preoccupatevi: vi racconto io cosa fare e cosa vedere. Due giorni sono più che sufficienti, a meno che non decidiate di trascorrerci l’Holy Festival, come molti indiani fanno, visto che per questa festività diventa una città magica!

Città sacra piena di templi meravigliosi

Pushkar è una cittadina sacra per gli indiani: è l’unica al mondo in cui sorge un templio dedicato al Dio Brahma, il creatore. Leggenda narra che il lago sia nato dalle lacrime di sua moglie e qui si è voluto quindi costruire un piccolo templio a loro dedicato. Prima tappa fondamentale, quindi, è il Brahma Mandir, raggiungibile da ovunque a piedi. L’ingresso è gratuito, anche se vi cercheranno di vendere un cestino pieno di fiori per le offerte dal fare al Dio. Non è consentito invece fare foto all’interno. Una piccola raccomandazione: comprate i fiori e le offerte solo dai negozi, al massimo 100 rupies. Il resto sono truffe, soprattutto se sono bambini a venderveli. Come tutti i templi, l’accesso è consentito solo se scalzi.

In tutta Pushkar sono comunque tanti i templi da visitare: alcuni sono consentiti agli stranieri, altri no. Perdetevi tra le viette cittadine e divertitevi a scoprirli tutti, tra bancarelle colorate e tantissime mucche e scimmiette che passeggiano per strada. Anche i venditori ambulanti qui sono molto più pacifici e meno furboni che nelle grandi città: finalmente ci si può rilassare. Due i templi fuori città – in cima a una collina – da non perdere. Il primo, raggiungibile anche a piedi con un mini trekking di circa 15 minuti (l’ho fatto correndo la mattina, super!!!), è il Gayatri Mata Temple. Tutto rosa, è gestito da un simpatico giovane che all’alba prega con i suoi cani. Un’emozione incredibile vedere la città da qui su, finalmente un luogo pieno di natura. Il secondo, un po’ più lontano (c’è una funicolare per raggiungerlo, ma quando sono stata io era chiusa) è il Savitree and Saraswati Devi Temple.

Tutta Pushkar comunque è considerata una città sacra: il lago infatti è circondato da suggestivi Gath – gradinate che si immergono nel lago – dove le persone fanno abluzioni di giorno, mentre di sera si accendono di luci colorate e sui loro gradini si raggruppano tantissimi giovani con bonghi e musica dal vivo. Non ce n’è uno più bello dell’altro, visitateli tutti, tanto per fare il giro del lago basta un’oretta. E ricordatevi che si entra sempre scalzi!

In genere a Pushkar si respira una spiritualità e una pace paragonabile solo a Varanasi. Per questo ogni pratica di meditazione è molto diffusa, dallo yoga ai messaggi ayurvedici non perdetevi le opportunità che questo piccolo centro sa regalarvi con tanta armonia. I costi sono sempre molto contenuti: un massaggio di un’ora e mezza l’ho pagato 800 rupies e posso assicurare che usano olio e aromi fantastici.

Deserto e cammelli

Quando si arriva a Pushkar si nota già il panorama che cambia dal finestrino: dalle verdi campagne si passa a colline rocciose e sempre più brulle, che culminano proprio con l’inizio di una zona desertica. Dalla città infatti è possibile fare safari in cammello per scoprire quest’area (dura circa 2 ore) e visitare anche il National Sand Art Park dove si possono ammirare sculture di sabbia. Sembrerà di essere un po’ in Marocco, con i vari accampamenti di tende delle popolazioni che vivono nel deserto, vestiti colorati e spettacoli tra le dune, offerte di giri in quad e persone che vi inseguono per chiedervi qualche spicciolo o una foto insieme. Contrattate sempre la cifra del giro che vi propongono, tenete conto che per un giro in tre persone abbiamo speso 300 rupies (però ero con indiani, quindi probabilmente agli stranieri chiedono almeno 500 rupies).

Per questo motivo Pushkar è famosa per la fiera dei cammelli, che si svolge in autunno, e attira sempre migliaia di persone da tutta l’India. Dicono (purtroppo non sono riuscita ad esserci) che Pushkar sia una delle migliori città dove festeggiare l’Holy per la sua vivacità, spiritualità e tranquillità.

Nightlife

Essendo una città sacra a Pushkar sarebbero vietati gli alcolici. Ma vi posso assicurare che non è così: spesso nei locali vi chiedono se volete una birra e ve la versano in bicchieri da the, un po’ come ai tempi del proibizionismo. Il divertimento inizia al tramonto, dove al sunset point dei Gath si radunano centinaia di persone con musica e bonghi. Inoltre, durante le nottate, spesso ci sono feste nei locali che ricordano un po’ lo stile di Goa: se vi piace la musica tecno e un po’ battuta fa il caso vostro. Personalmente ho preferito cercare localini un po’ più tranquilli dove mangiare e ammirare il panorama dei Gath senza musica assordante, ma chi vuole fare festa può farlo senza limiti. Ho passeggiato da sola anche di notte nel centro di Pushkar e vi posso assicurare che è una città tranquillissima e sicura.

Qualche consiglio sui ristoranti dove mangiare: Amigo Mango (super), Cafe Lake View, Mamasita café.

Dove dormire

A Pushkar sono stata davvero fortunata: ho trovato uno dei migliori hotel per rapporto qualità prezzo, con un ottimo ristorante nel rooftop che domina la città, personale cordialissimo e servizio lavanderia veloce e preciso. Davvero meraviglioso, soprattutto a colazione, quando puoi degustare dei pancake al cioccolato ammirando il panorama. Si chiama Hotel Kanhaia Haveli e ha varie camere singole, più economiche o più lussuose in base a quello che si cerca. Io ad esempio ho speso 10 euro per una camera singola (dopo tanti giorni di ostello ci stava, per 5 euro in più): davvero super e consigliatissimo.

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