Sarnath, un piccolo paradiso buddista a due passi da Varanasi

Se alloggiate a Varanasi (leggi l’articolo sulla città) e avete voglia di una piccola gita fuori porta, il paese che fa per voi è Sarnath. Una piccola cittadina a circa 10 km da Varanasi, interamente buddista: è infatti qui dove si svolse il primo sermone del Buddha ai discepoli dopo che ricevette l’illuminazione. Proprio per questo motivo ospita una serie di tempi buddisti, fatti costruire da diverse nazioni, oltre che edifici sacri e storici. E soprattutto a dicembre diventa meta di pellegrinaggi sacri.

Sarnath è molto piccola e si gira tranquillamente a piedi. Per visitare la Stupa più antica, Chaukhandi, si paga un biglietto di 300 rupie, mentre il resto dei templi è gratuito e si possono fare offerte. La Stupa risale al periodo Gupta (circa 5° secolo d.C.) e nella sua torre ottagonale contiene delle reliquie: non è visitabile all’interno, ma il giardino che la circonda è un luogo di pace e tranquillità. Ancora più bello, a mio parere, il vicino giardino Garden of Spiritual Wisdom, il cui biglietto costa 50 rupie: le piante sono curatissime, ci sono statue e installazioni riguardanti Buddha e la sua vita. Un luogo davvero silenzioso e rilassante.

Il tempo che più mi ha affascinato è però gratuito: Sarnath Buddhist Temple. In realtà si tratta di un parco che al suo interno contiene più templi, tra cui il tempio centrale, il più “sacro” con campana all’ingresso e alcuni laterali che contengono statue raffiguranti il Buddha e i suoi discepoli in preghiera. Nel templio donato dal Myanmar si trova anche la famosa ruota del Dharma, che secondo tradizione fu la prima realizzata dal Buddha. Il parco che si sviluppa tutto intorno ai templi è molto curato e delizioso nei giorni afosi: si può passeggiare al suo interno leggendo alcune frasi appartenenti al Buddha e così trovare un momento per meditare.

All’esterno inoltre si trovano varie bancarelle di ambulanti dove comprare cianfrusaglie, chai o qualche capo di abbigliamento. Il tutto è davvero, ma davvero, più economico che in altre città, ma anche di bassa qualità.

Poco distante, infine, il parco archeologico dove scoprire la storia di Sarnath: si possono ammirare i resti dei templi buddisti rasi al suolo dopo l’invasione e la conquista della città da parte dei Mughul. Le rovine sono rimaste sepolte dalla terra fino alla metà del XX secolo quando vennero riportate alla luce da un archeologo Inglese. L’ingresso è a pagamento (purtroppo quando sono andata io era chiuso al pubblico). Consiglio sempre di avere Google pay a disposizione perché molti luoghi accettano solo il pagamento telematico e non contanti.

Imperdibile a Sarnath è anche il templio thailandese (Sankat Mochan Hanuman Mandir), dove si può ammirare una riproduzione del budda d’oro e una imponente statua di pietra di dimensioni enormi circondata da laghetti con fiori di loto. La cosa che più mi è sembrata inusuale è trovare pochissimi fedeli, ma tantissimi turisti: forse ho sbagliato giorno o forse i buddisti, in India sono sempre meno. Comunque sia l’atmosfera è molto più tranquilla e rilassata rispetto a quella dei templi hindu o delle moschee, dove in molti si fingono guide per chiedere soldi: qui si può passeggiare tranquillamente, anche essendo donne e sole.

Sarnath è raggiungibile in auto a una modica cifra (ma impiegherete circa un’ora di tempo per raggiungerla): prendete un Uber per qualche euro da Varanasi, ma partite presto la mattina perché il traffico è davvero intenso.

Leggi gli articoli sull’India: Varanasi, Jodhpur, Pushkar, Jaipur, Agra e New Delhi.

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