Un viaggio in India è qualcosa di magico. Ma anche davvero complesso: bisogna richiedere il visto, organizzare gli spostamenti, capire dove dormire e come comportarsi senza imbattersi in spiacevoli sorprese. Prima di raccontarvi il mio viaggio, quindi, voglio darvi qualche indicazione utile su come organizzare questo viaggio al meglio perché tutto vada liscio e senza perdere troppo denaro, come purtroppo invece è successo a me. Ma l’esperienza insegna, e spero quindi di poter essere utile a voi.
Come richiedere il visto
Prima di tutto, bisogna richiedere il visto turistico. In genere, basta richiederlo online all’indirizzo https://www.india-visa-online.org/visa . Per richiederlo serve un passaporto valido e non in scadenza nei prossimi 6 mesi, una foto del passaporto ben leggibile (in PDF), una propria foto in cui si vede bene il viso (no capelli, frangetta, sciarpe o occhiali). Il costo è di 25 euro e arriva dopo 24 ore dalla sottoscrizione. E’ valido un mese, quindi vi conviene farlo quando sapete già la data di arrivo in India e avete comprato il biglietto aereo (potete farlo partire dopo un mese da quando lo inviate, vi conviene tenervi un lasco di tempo tale perché se qualcosa va storto dovete richiedere quello ordinario che ci mette circa 2 settimane ad arrivare). Fate molta attenzione quando compilate il modulo, perché da questo dipende se ve lo accettano o no.
Alcune indicazioni importanti: selezionate il visto a entrata multipla, vi darà la possibilità di entrare e uscire dall’India durante il mese (se tipo volete visitare anche il Nepal). Indicate tutti i paesi dove siete stati di cui compare il timbro nel passaporto. Alla domanda se avete vissuto negli ultimi due anni nel paese in cui si richiede il visto la risposta è si, perché è sottointeso l’Italia, ovvero il paese da cui state chiedendo il visto… La domanda è posta male e sembra si intenda l’India. Attenzione ai dati dei genitori: devono essere perfetti. Attenzione al lavoro che specificate: siate più generici possibile, perché ogni lavoro richiede visti diversi. Se lavorate nel campo della comunicazione, ad esempio, e dichiarate di essere giornalisti, vi bocceranno il visto online e vi chiederanno di andare in ambasciata perché temono chi può scrivere reportage. Controllate ogni specifica di visto sul sito del consolato: media e comunicazione sono i più penalizzati, ma anche chi lavora nelle forze dell’ordine. Se come me lavorate in un ufficio stampa non scrivete comunicazione, ma marketing: vi salverà da tante rogne. Il viso nella foto, infine, deve essere ben visibile: me l’hanno fatta rifare due volte. Per ogni specifica consultate le indicazioni del sito dell’ambasciata o del consolato al https://www.cgimilan.gov.in/page/important-notices/ e leggete ogni riga, sono molto fiscali.
Se qualcosa va storto e il visto vi viene rifiutato, non vi rimane altro che andare direttamente in ambasciata a Roma se vivete nel centro-sud Italia o a Milano se vivete nel nord Italia. In questo ultimo caso dovete prenotare l’appuntamento al sito del consolato nei giorni disponibili e compilare la richiesta di visto al https://indianvisaonline.gov.in/visa/index.html?fbclid=IwAR0uVIpdYGUPE-jK3PZXd1W9gyndQJMSrnJUr0w39CpNLsiSYvA9O6GWOSY . In questo caso dovete versare con bonifico 88 euro al consolato (trovate le indicazioni qui: https://www.cgimilan.gov.in/page/v-fee/). Dovete portare con voi la fotocopia del passaporto e della carta d’identità, oltre a due copie della richiesta di visto e due fototessere delle dimensioni indicate (i fotografi conoscono le dimensioni per il visto indiano, attenzione a non sbagliarle, sono precisissimi, non andate a farvele nelle macchinette). Non tentate di rifare l’e-visa, vi mangiano solo soldi. Preparate già la ricevuta di ritorno con DHL (costa circa 17 euro) da portare: si tratterranno anche il vostro passaporto e vi manderanno tutto tramite corriere dopo 10-12 giorni. Il link è questo: https://it.return.dhl24.com/consulate-of-india-milan-oneway/create ma lo trovate sempre anche nel sito del consolato. In questo caso il visto avrà durata 6 mesi.
Se temete di sbagliare qualcosa, cercate online un’agenzia che vi faccia il visto online al posto vostro: in genere con 50-80 euro ve la cavate (sempre meglio che sperperare denaro sbagliando qualcosa).
Una volta che vi arriva a casa siete pronti a partire senza problemi.





Come spostarsi in India
Il mezzo per eccellenza per spostarsi in India è il treno, ma è molto difficile da prenotare. Per usare applicazioni (come cfrm ticket) sul cellulare serve un numero di telefono indiano e i posti si riempiono in fretta: bisogna sapere già bene tutti gli spostamenti in anticipo e spesso è difficile se si vuole vivere alla giornata. Avete quindi due possibilità: o scrivete a un’agenzia turistica indiana per tempo per fare le prenotazioni con una piccola commissione (sono spesso ladri, controllate sempre quanto applicano e contrattate fino allo sfinimento… In genere applicano il 30% in più) oppure rischiate la sorte con i biglietti riservati ai turisti che costano un pochino di più, ma si trovano il giorno prima in stazione dei treni. Non andate in stazione per cercare di prendere il primo treno disponibile perché non lo troverete. In questo caso meglio usare un bus locale: ce ne sono di diversi tipi e diversi costi (comunque assai economici) in base ai km da percorrere, ma attenzione perché non sempre alle stazioni parlano inglese e serve una buona dose di pazienza perché sono quasi sempre in ritardo di una o due ore. Non sono comodissimi, ma utilissimi e facili da acquistare dato che si paga direttamente a bordo (da Vindravan a Delhi ho pagato 200 rupie, poco più di 2 euro).
Per le lunghe percorrenze una buona alternativa è l’aereo. Costano circa 50 euro a tratta con le compagnie Indigo o Spicyjet. Anche in questo caso spesso sono in ritardo di qualche ora. Per prenotarli direttamente dal sito delle compagnie serve un numero indiano, quindi vi conviene fare tramite i siti come Volagratis o Edreams. Per fare il check online serve un numero indiano, ma se non ce l’avete (io ho usato il mio con wifi per whatsapp) basta che ve lo facciate prestare da qualcuno, perché tanto poi non mandano comunicazioni sul cel. In alternativa fate il check in al banco, è comunque semplice e veloce.
C’è anche la possibilità di viaggiare con un driver dedicato (io ad esempio ho fatto così il Rajasthan). Se avete poco tempo è l’opzione migliore, anche perché durante il giorno vi porterà esattamente dove volete andare, ma ricordate che anche in questo caso tendono a essere ladri: contrattate fino allo sfinimento perché ci rincarano sempre un botto (A una mia amica avevano proposto un itinerario da 700 euro che contrattando sono diventati 300, tenete sempre conto che vi propongono in genere il doppio del costo reale del servizio). Cercate un’agenzia online oppure andate direttamente nella sede quando arrivate in India e contrattate per il viaggio. E’ probabile che la contrattazione duri giorni, quindi insistete e siate fermi. Per darvi un’idea dei prezzi, per 5 giorni in Rajasthan (Delhi – Agra, Agra – Jaipur, Jaipur – Pushkar, Pushkar – Jodhpur) ho speso 300 euro senza i ticket di ingresso o altri biglietti inclusi. Ma secondo me contrattando potete arrivare anche a 250 euro. Ovviamente l’autista durante il giorno vi porterà anche nei luoghi turistici da visitare.
Prelevare e spendere soldi in India
Cambiare il denaro contate è l’opzione migliore se servono grandi quantità di denaro: la commissione in genere è di 2,50 euro ogni 100 euro. Se invece preferite usare il bancomat per non girare con grandi somme di denaro, la commissione è di circa 3,50 ogni prelievo. Attenzione però: non riuscirete a prelevare molto, la cifra va dalle 7mila alle 10mila rupie in base al bancomat (70-115 euro) e non sempre funzionano. Cercate sempre di non rimanere a corto di cash, perché anche i pagamenti con carta a volte non funzionano. La mia carta ad esempio ha funzionato solo due volte in due settimane.
Per quanto riguarda le spese ricordatevi la regola d’oro: contrattate sempre fino allo sfinimento perché purtroppo cercheranno di fregarvi molto spesso. Anche quando comprate cose a costo fisso come le sigarette, guardate nella parte posteriore del pacchetto perché c’è scritto il loro costo reale: cercano sempre di aggiungere dalle 10 alle 50 rupie in più. Questa cosa è odiosa, purtroppo molti pensano che noi turisti siamo bancomat con le gambe. Spero che un giorno si capisca quanto fondamentale sia la risorsa del turismo e si rispettino un po’ di più gli stranieri, soprattutto quelli appena arrivati e che quindi fanno ancora fatica a capire alcuni meccanismi di contrattazione. In genere comunque nelle piccole città questo fenomeno è molto attenuato. A Varanasi quasi inesistente. Prestate soprattutto nei luoghi iper-turistici.
L’unica cosa costosa in India è l’alcol, perché non sempre permesso dato che molti luoghi sono sacri (come Varanasi e Pushkar) e le licenze costano molto. Una birra vi costerà circa 3 euro, un cocktail 5-6 euro. Insomma prezzi italiani. Per il resto sbizzarritevi con sete, tessuti preziosi, pietre e argenti a costi davvero bassi… Ma controllate sempre se siano reali o fregature, purtroppo non sono proprio tutti onestissimi nei bazar.






Dove dormire in India
Personalmente ho sempre dormito in ostello. Ci sono molte catene che rispettano standard di igiene elevate, molto più che nelle piccole guest house o negli alberghi di medio basso livello. Le catene migliori sono Gostop (in assoluto), Moustache, The Hosteller, Zostel. Sono presenti in tutte le città turistiche e costano circa 5 euro a notte, hanno luoghi condivisi e camere riservate alle donne che viaggiano da sole. Trovate tutto facilmente su booking ed è l’opzione migliore per chi viaggia solo e vuole conoscere altri viaggiatori da tutto il mondo e dall’India stessa. Gli indiani viaggiano molto dentro al loro paese e sono davvero carini, simpatici e disponibili. In alternativa prenotate un albergo, ma guardate sempre bene le recensioni perché se non andate in quelli di lusso (che comunque costano poco) potete trovare spiacevoli sorprese.
Malattie e profilassi
Nessun vaccino è obbligatorio se non quelli di prassi quando si viaggia: epatite A, B e antitetanica. Se avete febbre gialla ancora meglio. C’è chi prende le pastiglie anti colera e tifo, ma personalmente non le ho prese: sono stata attenta a non bere acqua dai rubinetti e mi lavavo i denti con la bottiglia, non ho bevuto acqua corrente nei ristoranti ma solo in bottiglia, non ho fatto il bagno nel Gange 🙂 Non abbiate paura di mangiare nei locali street food: l’importante è che sia roba cotta e che ci sia molto via vai di gente, in modo che sia tutto fresco. Di carne ne vedrete poca perché sono quasi tutti vegetariani e comunque si mangia solo pollo o agnello.
Importante è viaggiare con la base: Imodium (anche se non vi ammalate, il cibo piccante colpisce sempre), tachipirina, antibiotico generico per qualsiasi cosa, antibiotico intestinale e fermenti. Portatevi anche una mascherina: alcune aeree sono davvero molto inquinate. Portatevi sempre salviettine igienizzanti: lavarsi le mani e i piedi (spesso è obbligatorio andare scalzi nei templi) è fondamentale visto che vi ricordo che cani, mucche, capre girano libere per strada e quindi con i relativi escrementi 🙂
Non abbiate paura di nulla e godetevi il momento: l’India è un paese sicuro, non ci sono furti o scippi, l’unico problema sono i furboni che cercano di fregare soldi ai turisti e sono un po’ pesanti con le donne che viaggiano sole. Ma se girate con chi non lavora con i turisti e con la gente comune, tutto è super speciale e sono persone di grande cuore!
A seguire, scendenderò più nello specifico per i luoghi che hanno interessato il mio viaggio: New Delhi (leggi), Agra (leggi), Jaipur (leggi), Pushkar (leggi), Jodhpur, Varanasi e Vindravan!


