Jaipur, dal monkey temple alle tombe più belle del Rajasthan: ecco cosa vedere

La terza tappa del mio viaggio in India è stata Jaipur, la cosiddetta città rosa. Appena si arriva si capisce il perché: i principali palazzi della città e le stesse mura che la circondano, i cui porticati sono pieni di bazar, sono tutti rosa. Non si deve al fatto di aver utilizzato particolari materiali per la loro costruzione, ma al fatto che nel 1876, in occasione di una visita del Principe di Galles Alberto Edoardo (erede al trono d’Inghilterra) le facciate furono dipinte di rosa per compiacere la moglie. Jaipur è la capitale del Rajasthan, e fa oltre 3 milioni di abitanti: inevitabile trovarla affollata, purtroppo anche di auto e non solo persone. Il centro città, per quanto bello, spaventa per il suo caos e i suoi continui e ininterrotti rumori di clacson. Ma ci sono ancora oasi pacifiche da visitare, che sapranno regalare tanta bellezza ai visitatori.

Il luogo da non perdere in assoluto è il Monkey Temple, chiamato Hanuman temple, situato poco fuori Jaipur nella collina di Galta: una passeggiata di 10 minuti in salita se si arriva dalla città o di 20 minuti se si vuole andare in auto. Il tempio è un’autentica meraviglia: in realtà è un insieme di templi dislocati su più piani e incastonati tra due montagne rocciose, con palazzi, piscine, sorgenti e ovviamente tantissime scimmie che girano libere e giocose tra i gradini e le intercapedini di ogni palazzo e luogo di preghiera. Sono abituate ai turisti, quindi non abbiate paura: al massimo vi ruberanno cibo, acqua e occhiali da sole per giocare, ma non sono affatto aggressive. Leggenda narra che di notte un ghepardo scenda dalle colline e, purtroppo, ogni tanto faccia razzia di scimmie… Ma non ci sono prove certe. Di sicuro è un luogo incantevole sia per la sua bellezza naturale – rocce e pendenze che sembrano disegnate -, sia per la bellezza dei suoi edifici che vi faranno sentire un moderno indiana Jones a caccia di tesori e scimmiette. L’ingresso costa 250 rupies, tutte meritate.

Se dal templio si sale (o nel caso si arrivi dalla città a piedi, prima di arrivare al Templio) si può raggiungere il templio dedicato a Shiva e al sole, un luogo di grandissima calma e potente energia da cui ammirare un fantastico panorama di tutta Jaipur. Assolutamente consigliato!

Il secondo luogo, sempre un po’ fuori Jaipur, assolutamente da non perdere è l’Amber Fort, che si trova appunto nella città di Amer. Un forte circondato da mura possenti che vi stupirà per le sue dimensioni, una volta abitato dai reali, ora principale attrazione turistica. Si può raggiungere in auto (o tuctuc) o a cavallo di un elefante la cui faccia viene in genere dipinta dagli hindu, che venerano il dio Ganesh (dalla faccia di elefante).  Costruito in arenaria rossa e marmo, l’attraente e opulento palazzo si sviluppa su quattro livelli, ognuno con un cortile. La visita dura circa due ore e gli ambienti sono tantissimi e curatissimi: meraviglioso è anche il panorama dal forte, grazie ai suoi merletti e alla vista sul lago Maota. L’ingresso costa 600 rupies. Poco distante, se si vuole, si può visitare anche una seconda fortezza – collegata anche attraverso un tunnel sotterraneo -: il Jaigarh fort.

Ritornati in città, il primo posto da visitare, immerso nel verde e ultima oasi di pace, sono le tombe Gaitore Ki Chhatriyan. Un vero tesoro nascosto della città, che consiglio a tutti. L’ingresso costa solo 50 rupies e si possono ammirare degli edifici funerari meravigliosi, tutti in marmo bianco, ricamati come il Taj Mahal. Un luogo incantevole, seppur funebre, dove all’uscita troverete sicuramente una delle migliori disegnatrici di hennée dell’India: contratte il prezzo e arrivate almeno a la metà di quello che vi chiede.

Tornati nel caos della città, una visita la merita il City Palace, ovvero il palazzo dove ancora oggi in una piccola parte vivono i reali di Jaipur (i maharaja) anche se i loro poteri sono caduti. La restante parte del palazzo è stata aperta ai turisti che possono visitare giardini, sale, porte, stanze di ricevimento arricchite da costanti mostre sulla storia dei reali di Jaipur, sui costumi e le uniformi, sulle armi e sulla pittura del Rajasthan. Il costo è abbastanza elevato (800 rupies) , ma all’interno potete davvero perdervi per l’offerta culturale che c’è (anche gastronomica, visto che al suo interno c’è uno dei più bei ristoranti che abbia visto in India). Attenzione perché spesso provano a vendervi un biglietto che costa 2500 rupies che comprende anche ulteriori visite ai palazzi reali ancora abitati (onestamente per il costo che rappresenta ho lasciato stare, in India ci sono cose davvero più belle).

Appena si esce dal palazzo, si può visitare il Jantar Matar, interessante osservatorio astronomico fatto costruire da un maharaja amante del cielo e dell’oroscopo, e il minareto Iswari Minar Swarga Sal da cui ammirare un panorama mozzafiato della città. Perdetevi poi a girare per Jaipur e le sue bellezze architettoniche (meglio se con un tuctuc perché la strada è bella lunga) all’interno delle sue mura: il wind palace (il famoso edificio con oltre 953 finestre rosa da cui le mogli reali potevano osservare senza mostrarsi gli eventi in città), il water palace (il bellissimo palazzo al centro del lago di Jaipur, purtroppo non aperto al pubblico) e l’Albert Hall Museum con la sua splendida architettura. Meravigliose anche le porte d’accesso alla città, tutte decorate con estrema eleganza.

Se come me siete amanti dello sport, non perdetevi Central Park, un enorme parco verde dove finalmente respirare aria pulita e dove si può fare jogging e allenarsi a qualsiasi ora del giorno. Se invece siete amanti dello shopping, sappiate che Jaipur è la città più famosa per i suoi tessuti e per i suoi gioielli: nei bazar centrali potrete fare grossi affari comprando sciarpe, pashmine, sari e gioielli di pietre preziose e semi preziose in argento. Attenzione però alle finte guide che vi portano da qualche parte: spesso non si tratta di prodotti autentici, ma prendono semplicemente una commissione. Prima di comprare qualcosa che spacciano come rubini o turchesi, informatevi bene e fatevi rilasciare sempre un certificato.

Dove dormire

Jaipur è davvero grande e la scelta di hotel e ristoranti è enorme. Io ho pernottato nell’ostello Gipsy Monkey, davvero carino, pulito e con personale squisito. Ottimo il rooftop in cima, dotato di ristorante. Peccato per la posizione, davvero molto fuori dal centro che obbliga a prendere un tuctuc per qualsiasi spostamento. Se volete avvicinarvi di più alle zone turistiche vi consiglio quindi il Moustache hostel, con prezzi contenuti, bar e ristorante sul rooftop aperto fino a mezzanotte e molto pulito. Se cercate un hotel, invece, sbizzarritevi su booking e cercate in zona Wind Palace: ce ne sono almeno un centinaio, anche con vista.

Scopri le altre tappe del mio viaggio in India: Pushkar, Agra, New Delhi, Varanasi e tutti i consigli prima di partire.

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