Lo sapete che in Valdobbiadene non ci sono solo cantine e vigne, ma anche strade perfette per i ciclisti che amano cimentarsi nelle salite del Giro d’Italia? E’ una terra cara ai ciclisti, non solo quelli in maglia rosa, ma anche quelli che si apprestano a iscriversi alla Prosecco Cycling, una gara che unisce lo sport all’enogastronomia.
Due in particolare le salite da non perdere: la salita che porta a Pianezze e il Muro di Ca’ Del Poggio. Vi racconterò da dove prenderle, che itinerari seguire e come affrontarle (con tanto di dolce finale) in questo articolo.




Salita di Pianezze: lunghezza 11,5 km, pendenza media 7,5%, dislivello 830 metri.
La salita di Pianezze è davvero tosta. Si imbocca partendo dal centro di Valdobbiadene, proprio vicino all’Hotel Diana dove alloggiavo. E subito si capisce a cosa si va incontro: salita senza sosta o possibilità di recupero, tanto fiato e tanta gamba. Oltre a tanto cuore.
Il tratto peggiore, in realtà, è proprio all’inizio, dove si superano anche i 10% di dislivello, mentre poi, piano piano, si assesta attorno agli 8%. La media è di 7,5%. L’unico recupero in questa salita lunga 11,5 Km è la curva dei tornanti, quindi preparatevi ad avere tanta pazienza.
Il panorama, però, è davvero bello. Inizialmente la salita è in mezzo al bosco, quindi si è protetti dall’ombra degli alberi e dal fresco della vegetazione. Poi, man mano che si sale, ovviamente gli alberi iniziano a diminuire e c’è posto per grandi prati panoramici, che allieteranno la fatica. Infine, ci si trova in mezzo a un vero e proprio panorama montano, con baite, malghe e mucche in ogni dove.
All’arrivo a Pianezze, 1070 metri sul livello del mare, la gioia sarà enorme. Poi, tantissimi locali, stand, mercati e un parco Avventura vi accoglieranno offrendovi prodotti freschi di malga, dal formaggio allo yogurt, dagli affettati agli hamburger “locali”. Il centro è piccolo, ma davvero carino, crocevia di turisti e tantissimi ciclisti. Si tratta infatti di una delle salite preferite dai ciclisti trevigiani, ma anche da quelli di tutto il Veneto.
Da qui si può scegliere se proseguire, facendo altri 3-4 km di salita per poi restare sul crinale altri e 10 e infine scendere verso la più dolce Valdobbiadene da via Bosco del Madean, per arrivare a Guietta (la discesa è un’altra decina di km). E’ un giro molto caratteristico, fatto da molti in ebike per abbinare alle pedalate il vino e i formaggi di malga.





Salita di Ca’ Del Poggio: lunghezza 1159 metri, 16% dislivello medio
La seconda salita di cui vi voglio parlare è una salita storica considerata simbolo della strada del Prosecco: il Muro di Cà del Poggio, a San Pietro di Feletto, andando da Valdobbiadene verso Conegliano.
È un tratto di 1159 metri con una pendenza con punte del 19% che per ben quattro volte è stato protagonista al Giro d’Italia (e lo sarà anche quest’anno) ed è simbolo anche della Prosecco Cycling, evento che unisce il ciclismo all’enogastronomia attraversando questi splendidi territori (dalla Locanda Villa Sandi, che diventa quartier generale delle varie squadre, a Cà del Poggio).
Una salita che toglie letteralmente il fiato, seppur corta davvero cattiva.
Ma a concludere questa fatica c’è una dolce sorpresa: l’hotel Cà del Poggio (VEDI LINK), che accoglie i ciclisti con una piscina riscaldata a sfioro, affacciata sullo splendido panorama delle colline del Prosecco e dotata di ogni genere di servizio per gli amanti della bicicletta (anche quello di noleggio di E-bike per chi non vuole provare la brezza del Muro di Cà del Poggio).
“Sono il titolare di questo bike hotel insieme alla mia famiglia e siamo appassionati di ciclismo, tanto che accogliamo tutti i ciclisti con molto affetto in modo famigliare – spiega Alberto Stocco, titolare Ca’ Del Poggio Ristorante e resort (GUARDA IL VIDEO https://youtu.be/KSZFXQZXTK8) -. Si può pernottare o anche solo pranzare o cenare con una vista spettacolare sulle colline di Conegliano Valdobbiadene. Quest’anno ospiteremo la tappa crono del Giro d’Italia, che sarà proprio un Wine stage”.
Da qui, per tornare indietro verso Valdobbiadene, vi consiglio di passare per un’altra città del vino, ovvero Refrontolo (famosa per il Passito Docg, vino dolce ricavato dal marzemino). Qui troverete anche uno splendido Mulino, il Molinetto della Croda.
Attenzione a non degustare troppo perché la salita non è ancora finita: bisogna attraversare i picchi di Rolle e Zuel di Qua prima di dichiararsi vincitori.
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