Molti mi hanno chiesto: “Ma qual è il posto che ti è piaciuto di più nel tuo viaggio tra i grandi parchi Usa?”. Sebbene sia davvero difficile rispondere, penso che Antelope Canyon e Monument Valley siano i luoghi che più mi hanno lasciato un senso di meraviglia nel cuore. Nelle gole dell’Antelope, che altro non è che una frattura provocata da una faglia terrestre che ha trovato come ostacolo terra arenaria, i giochi di luce e di spazi aperti e chiusi vi lasceranno senza fiato. Così come nella Monument Valley, i colori del cielo contrapposti al rosso della terra, gli spazi infiniti in cui si elevano maestosi gli spuntoni di roccia che abbiamo visto in ogni film western vi faranno sentire in un luogo magico e senza tempo.
Ecco una breve guida per gustarvi al meglio queste perle della natura, con un piccolo consiglio: se il vostro è un viaggio on the road dormite a Page, vicino al lago omonimo e attaccata all’Antelope, un’altra sorpresa tutta da scoprire di una bellezza entusiasmante.
COSA FARE E QUANDO:
- Pernottate a Page: una cittadina meravigliosa che sorge vicino al famoso lago di Page. Anche in questo caso è territorio all’interno di un parco nazionale, per visitarlo serve la tessera dei parchi. Il suo colore smeraldo vi conquisterà. Attenzione perché è meta turistica e i prezzi degli hotel salgono.
- Prenotare un’escursione guidata all’Antelope Canyon: è obbligatorio avere una guida per entrare, è tutto gestito dagli indiani Navajo. Le agenzie si trovano proprio all’ingresso del Canyon, vicino a Page: se non avete prenotato per tempo potete aspettare anche qualche ora il vostro turno, ma vi assicura che ne vale la pena. Il tour dura circa un’ora e costa 40 dollari.
- Visitare la Monument Valley: non c’è nulla di più bello. L’ingresso non è compreso nella tessera parchi perché è gestito dai Navajo, si paga 20 dollari ad auto. All’interno potete girare in auto lungo un percorso sterrato: se piove, andate solo con dei fuori strada perché le piogge creano torrenti che vi investono
- La Monument Valley è in Utah: si può guidare con la sola patente italiana. Non ci sono però divertimenti o locali notturni: siete in un paese di Mormoni, ricordatevelo anche fuori dal parco. Sono molto “strict” seppur poligami.
PAGE
La cittadina di Page gode di un turismo più statunitense che straniero. Situata sulle sponde del lago omonimo vi offre una vista mozzafiato sulle acque azzurrissime di questa pozza d’acqua artificiale. Il lago, infatti, è una diga: lo si può ammirare dall’alto, se si ha poco tempo, grazie al cavalcavia della centrale di controllo, a pochi minuti dalla città, o in una giornata in auto, passando per le stradine pittoresche che fanno parte del parco nazionale del lago di Page. In questo caso si avrà bisogno della tessera dei parchi nazionali o si dovrà pagare il biglietto per transitare.
Si possono praticare tantissimi sport acquatici, fare il bagno, girare in pedalò o noleggiare moto d’acqua, il tutto circondati dalle vette delle montagne brulle che si trovano tra Arizona e Utah. Insomma, è una meta perfetta per una giornata di relax mentre si girano i parchi. Ricordatevi che in Arizona serve la patente internazionale, mentre in Utah solo quella italiana: vi capiterà varie volte di attraversare il confine senza saperlo, ma niente paura, di polizia io non ne ho mai vista su queste strade.
Page sorge a pochi chilometri dall’Antelope Canyon, il che la rende un posto strategico per dormire di notte, soprattutto se arrivate dal Grand Canyon (e quindi avete guidato per ore). E’ una città piena di motel e potete anche permettervi di non prenotare, ma i prezzi non saranno economicissimi, soprattutto d’estate. Rimane però il fatto che potete trovare ogni genere di comodità, da ristoranti a benzinai ( e fate il pieno, che poi sarà difficilissimo trovare dei distributori mentre girate per i parchi).
ANTELOPE CANYON
Anche se sono più di uno, quello che tutti identifichiamo come Antelope Canyon è l’Upper Antelope, ovvero quello più grande da visitare. Il lower, meno turistico, è molto più piccolo e stretto. Si tratta di una gola sotterranea, in cui si può entrare solo in gruppi guidati, organizzati dai gestori del posto: gli indiani Navajo.
E’ consigliato prenotare per tempo il proprio tour se si vogliono evitare lunghe code. Il sito ufficiale è https://www.antelopecanyon.com/reservations/ . Il costo è di circa 50 dollari e in caso di maltempo verrete rimborsati, perché entrare con la pioggia è pericoloso: si creano veri e propri torrenti di acqua piovana e, ancora 20 anni fa, alcuni turisti rimasero intrappolati dentro senza possibilità di salvezza. Nel caso in cui non foste sicuri dei giorni in cui sarete lì, potete prenotare il tour anche sul posto, nelle varie agenzie che sorgono attorno all’Antelope: ci sarà un po’ di coda, io ho aspettato circa un’ora e mezza. Il tour dura circa un’ora ed è impossibile non trovare gente, soprattutto d’estate. Ma l’affollamento non toglierà magia al posto: non fanno mai entrare più di 50 persone all’interno, anche se vi daranno un po’ fretta se inizierete a fare 500 foto.
Immaginatevi di entrare in un marshmellow gigante fatto di pietra rossa e arancione, colorato dai raggi di sole che entrano nelle sue increspature. Impossibile descrivere a parole la meraviglia di questo posto: gustatevelo e se potete andateci verso mezzogiorno, quando il sole entra dritto dritto nelle sue increspature. Attenzione: non portate aste per Gopro, macchine fotografiche ingombranti, zainetti. Non ve li fanno passare.
MONUMENT VALLEY
A circa un’ora e mezza da Page, nello Utah, c’è un’altra meraviglia della natura, sempre gestita dagli indiani Navajo: la Monument valley. Avete presente il panorama che avete sempre immaginato quando pensate al selvaggio west, ai cercatori d’oro e agli indiani sui cavalli? Ecco, è esattamente quello.
Spazi infiniti e rocce monumentali, per l’appunto, che in base all’angolazione in cui le guardi sembrano statue, persone, chiese, organi, torte… E i colori che variano in base all’ora del giorno, sempre sgargianti. Se per di più avete la sfortuna, o fortuna, che ho avuto io di finire lì in mezzo durante un violento temporale, vedere il cielo dipinto di nero contrapposto alla terra rossa e verde… Beh, non ha davvero prezzo.
In realtà, però, un prezzo c’è: per entrare in questo parco si paga anche se si possiede la tessera dei parchi nazionali, perché è statale e gestito dalla comunità degli indiani Navajo. Si tratta di 20 dollari ad auto.
Una volta entrati vi attenderà un bellissimo belvedere, da cui potrete dominare l’intera vallata, unico posto dove potrete trovare bar e ristoranti per rifocillarvi. Poi, un lungo sentiero sterrato (circa 20 km), che potete percorrere in auto, vi condurrà attraverso le meraviglie della natura. Non percorretelo se piove, a meno che non abbiate un potente fuori strada: la pioggia crea veri e propri torrenti pericolossissimi da guadare. Io ovviamente ci ho provato lo stesso, ma sono dovuta tornare indietro impaurita e rischiando la vita. Potete anche scegliere di girare la Monument a cavallo: nell’area del belvedere ci sono varie agenzie che offrono questo servizio. Per vedere tutto il parco serve qualche ora, ma ovviamente se lo fate a cavallo prendetevi l’intera giornata a disposizione. Il parco chiude, d’estate, intorno alle 21.
In questo contesto ho avuto la fortuna di conoscere un indiano nativo, forse un po’ strambo. Senza tetto, dormiva in una tenda nel parco con i suoi figli e sopravviveva vendendo collanine ai turisti. Quando ha iniziato a piovere era l’unico che gioiva, invitando i bimbi a raccogliere l’acqua e danzando sotto la pioggia. Si può dire che, nonostante i tempi siano cambiati, viveva davvero come gli indiani di un tempo, aspettando la pioggia per lavarsi e raccogliere provviste. Tutto intorno al parco, comunque, potete visitare anche delle vere “case” dei Navajo, fatte di terra rossa con un grosso camino al centro. Quest’esperienza mi ha aperto gli occhi e riempito il cuore di gioia: che bella la diversità umana. Peccato che gli inglesi abbiano fatto fare una brutta fine a questo bellissimo e nobile popolo, così rispettoso dei cicli della natura e delle sue leggi.
La prossima tappa? Molto meno mistica… Si parte per Laughlin, una piccola Las Vegas sulle rive del Colorado, appena passato il confine con il Nevada.