COSA FARE. E COME:
- Passeggiare per le vie della città vecchia perdendosi nel dedalo di stradine e gradini
- Visitare il museo “War photo limited”, dedicato alle foto di guerra (non solo balcanica)
- Passeggiare sopra le antiche mura e godersi il panorama
- Fare un tuffo nelle vicine spiagge a est della città vecchia o a nord
- Prendere un’auto e scappare altrove: è la città più cara della Croazia e la gente non è il massimo della simpatia con i turisti
E’ iniziato il mio viaggio lungo i Balcani. Un viaggio molto marittimo, visto che non mi allontanerò dalla costa e attraverserò Croazia, Montenegro e Albania. Un viaggio la cui prima tappa obbligatoria è Dubrovnik, ultima città a sud della Croazia, al confine con il Montenegro: gli aerei da Venezia con le compagnie low cost, infatti, atterrano tutti qui. Ed era impossibile rinunciare a visitare quella che viene definita perla dell’Adriatico e tutelata addirittura dall’Unesco: la città vecchia di Dubrovnik, lastricata in marmo bianco, che splende sotto i raggi del sole, soprattutto all’ora del tramonto. Dubrovnik inaugura una serie di città pittoresche in stile veneziano contenute dentro mura fortificate che si ritroveranno lungo tutta la costa croata e montenegrina. Si può dire che sia la più grande e la più maestosa, essendo stata capitale e città autonoma, dal porto punto di riferimento per Italia e Balcani, chiamata anche con il nome di Ragusa.
La città vecchia viene tagliata in due dallo Stradun, una lunga via lastricata in marmo lucido che risplende e che collega le due porte d’ingresso. Da una parte si trova il porto vecchio, dove si affaccia l’arsenale, ora diventato ristorante. Percorrendo tutto lo stradun si possono vedere le attrazioni principali di Dubrovnik: piazza della Loggia, piazza Marino Darsa, una serie di palazzi rifatti dopo il terremoto del 1667 che ricordano tantissimo Venezia, la scalinata che porta alla chiesa di Sant’Ignazio, la cattedrale e via dicendo. Il bello di Dubrovnik è però perdersi lungo le stradine laterali: affrontare scalinate, svolte inaspettate, sbucare in gradinate sul mare che offrono un paesaggio mozzafiato, seguire i gatti (presenti in numero elevatissimo) e scoprire angoli caratteristici di paradiso. Ci sono chiese cristiane e ortodosse, palazzi civili (come il magnifico palazzo dei rettori) e vecchiette davanti alle porte di casa che ricamano. D’effetto anche una passeggiata lungo le mura cittadine, per godere di un ottimo panorama. Se si vuole pranzare, il piatto tipico sono le cozze selvatiche abbinate a un buon vino bianco locale (chardonnay o Sauvignon).
In una laterale dello Stradun si può trovare il museo War photo limited, una visita che consiglio caldamente. Non solo si possono osservare le foto della guerra dei Balcani, ripercorrendo la storia di questa terribile pagina dell’umanità e che ha segnato dal vivo Dubrovnik (osservare come erano le piazze che si sono appena visitate negli anni 90 aiuta a capire la realtà vissuta da questa popolazione). Nelle foto del reporter Peter Northall si possono vedere bambini bere l’acqua piovana dalle grondaie, incendi che radono al suolo i bei palazzi della città vecchia, vie deserte dominate solo dalla paura, dal fumo e dalla polvere. A lato di questa esposizione permanente, ci sono varie esposizioni temporanee. Io ho trovato quella dedicata alla presa di potere del Califfato, dedicata a Iraq e Syria dal foto giornalista Eddy van Wessel. Merita davvero fermarsi per un momento di riflessione.
A fianco della città vecchia, muovendosi in auto o in taxi (attenzione che sono molto cari) si possono trovare varie spiagge, dalle acque limpide e cristalline e molto fonde. Indicate particolarmente per chi ama nuotare. Davanti a Dubrovnik, invece, varie isole visibili solo attraverso escursioni organizzate: la più famosa e apprezzata quella di Melada. Ovviamente in agosto sono tutte stipate di turisti e perdono un po’ del loro fascino, se potete scegliere il periodo di vacanza evitate agosto.
Consigli utili: la moneta utilizzata sono le Kune, meglio cambiare un centinaio di euro prima di visitare la città perché la carta di credito è accettata, ma non ovunque. Contrattare sempre in anticipo i prezzi del taxi perché la popolazione locale cerca di fregare sempre i turisti. Se dovete muovervi meglio noleggiare un’auto: i trasporti pubblici sono pochi, disorganizzati, affollati e costosi. Per passare il confine verso il Montenegro fermano tutti i pullman e vi fanno attendere circa un’ora, che accumulerete come ritardo.
e’ semplicemente un piccolo paradiso. grazie cate
"Mi piace""Mi piace"