Pro e contro del viaggio in crociera per il Mediterraneo

 

Oggi parliamo di crociere... Sarà il primo articolo pseudo negativo del mio blog. Non tanto per l’itinerario che ho seguito, Croazia – Grecia – Turchia, affascinante e interessante, ma per il modo stesso di viaggiare. Personalmente il viaggio in crociera a me non è piaciuto: il servizio è ottimo, per carità, ma è un viaggio che mi sta stretto e non fa per me: poche ore per visitare le città e i posti visitati, code per entrare e uscire dalla nave, tantissima vita in nave ma sempre con le stesse persone (la clientela è di giovanissimi, coppie o anziani), si mangia seduti sempre allo stesso tavolo, le escursioni organizzate sono rigide e costano tantissimo, ci sono quei bar da frequentare la sera e basta. Insomma, non mi sentirei di consigliare un viaggio in crociera a chi ha il mio modo di concepire il viaggio, senza mancare di rispetto ai tantissimi lavoratori del settore, bravissimi e professionali. Ma preferisco scegliere una meta e scoprirla 24 ore su 24, conoscere la gente del posto, scoprire le loro tradizioni e la loro vita quotidiana reale, per come sono fatta io. Una crociera invece è un enorme villaggio vacanze mobile con sempre la stessa animazione, gli stessi spettacoli, gli stessi ristoranti e posti.

Rimane invece un modo di viaggiare indicato per chi: teme di viaggiare da solo, viaggia in compagnie molto numerose, ha figli piccoli e vuole sentirsi sicuro 24 ore su 24, anziani che hanno problemi di mobilità e quindi preferiscono un viaggio comodo e già pronto, ha solo voglia di relax.

Il mondo è bello perché è vario, quindi magari molti di voi apprezzeranno questo modo di viaggiare. E mi sembra giusto comunque recensire l’itinerario seguito per poterlo far apprezzare al meglio da chi vuole farlo.

L’itinerario che ho seguito è VENEZIA – BARI – DUBROVNIK – OLIMPIA – ISTANBUL – SMIRNE

Io sono partita da Venezia, la mia città. La nave è salpata intorno alle 18, con tanto di passaggio in piazza San Marco. La sera così ho conosciuto i miei compagni di avventura, che mi avrebbero accompagnato al tavolo della cena per tutta la settimana (i posti sono fissi). Io ho viaggiato a bordo di Costa Serena, ma penso le crociere siano tutte simili: ci sono due ristoranti, si mangia all’ora che prevede il proprio turno assegnato (con oltre tremila persone a bordo è impossibile mangiare tutti insieme). Ci sono poi ristoranti più carini ma a pagamento. Finita la cena ci sono gli spettacoli dell’animazione nei vari teatri, sono aperti alcuni bar e infine c’è una discoteca per chi vuole fare l’alba (unica cosa che realmente mi è piaciuta è ammirare l’alba dal ponte della nave, nonostante il forte vento, una scena molto romantica). A bordo ci sono varie piscine, lettini, palestra e spa (quest’ultima a pagamento). Ogni giorno si viene svegliati con i giornali, un itinerario di viaggio e le escursioni a cui si può partecipare. Non appena si esce dalla camera c’è un cameriere pronto a rifarla (anche 2-3 volte al giorno): il servizio c’è da dire è impeccabile.

Il secondo giorno invece si è arrivati a Bari. Impossibile non iniziare il viaggio lungo il mediterraneo senza immergersi nei vicoli assolati di Bari vecchia, che testimoniano le civiltà che si sono alternate alla guida della città: dai romani ai bizantini, fino all’arrivo dei normanni e degli Svevi. Proprio a due passi dalla costa, infatti, si erge la basilica di San Nicola (1087 – 1197), unica chiesa cattolica italiana in cui si possono celebrare riti ortodossi. La chiesa era stata costruita per contenere il corpo del santo che 62 marinai avevano trafugato da Mira, in Licia, e va considerata uno dei prototipi della chiese romaniche pugliesi. Svettano poi la cattedrale di Bari, del XI secolo, e il castello restaurato dagli svevi.

Il terzo giorno di navigazione è dedicato a Katakolon, porto piccolo e recente, a 40 chilometri dalla leggendaria Olimpia, che insieme ad Atene è il luogo di culto mitologico più importante della Grecia. Qui infatti nacquero i giochi olimpici, che secondo la tradizione ellenistica, sarebbero stati organizzati in onore di Penelope. Inizialmente i giochi duravano solo un giorno, includendo discipline legate per lo più alla corsa. Poi, le olimpiadi iniziarono a essere celebrate ogni 4 anni al solstizio d’estate, seguendo un cerimoniale ferreo, fino al 393 dC, quando vennero interrotte. La scoperta di Olimpia risale al 1776, ma gli scavi più importanti (il tempio di Zeus e lo stadio, dove sono ancora visibili le linee di partenza e di arrivo delle gare di corsa) sono più recenti. Ci hanno dato la possibilità di scegliere tra la visita alla città vecchia, dove si svolgevano i giochi, o una vicina spiaggia, dal classico panorama delle spiagge greche. Purtroppo tutto non si può vedere: avevamo solo 4 ore a disposizione.

Terza tappa è Izmir, Smirne in turco, la seconda città della Turchia. Città avanzata dal punto di vista economico e industriale offre un’immagine molto moderna e lontana dall’atmosfera d’oriente di Istanbul. Tappa obbligatoria per gli amanti dello shopping il coloratissimo bazar in cui si possono trovare costumi tradizionali, silografie, tappeti, armi e prodotti locali. Chi vuole può pagare circa 100 euro e visitare una spiaggia, dicono tra le più incantevoli della Turchia, che sorge vicino a Smirne, ma è impossibile raggiungerla in taxi nelle poche ore a disposizione.

La quarta giornata è dedicata a Istanbul: una città che conta oltre 3mila anni di dominio su tre imperi, da quello romano a quello bizantino a quello turco, e che collega al suo interno due continenti, l’Asia e l’Europa, che non può non regalare perle rare di architettura, storia, cultura. Tappe obbligatorie sono la ‘Moschea blu’, la basilica di Santa Sofia, il palazzo Topkapi e la cisterna. Santa Sofia, realizzata da Costantino e consacrata nel 360 d.C, durante la quarta crociata passò alla dominazione araba, che la saccheggiò rovinando i mosaici al suo interno, diventando moschea. Oggi è diventata un museo. La Moschea blu, invece, fu costruita da Ahmed I in soli 40 anni, nel 1609. Si chiama moschea blu perché il turchese il colore dominante nel tempio: pareti, colonne e archi sono ricoperti da maioliche di İznik (l’antica Nicea). Il Topkapi è l’antico palazzo imperiale bizantino unito a quello del sultano: imponenti i tesori custoditi al suo interno, così come le ricchezze contenute negli adiacenti musei archeologici. Luogo di grande fascino è anche la cisterna – Basilica, con i suoi archi romani che spuntano dall’acqua. Purtroppo le 8 ore lasciateci per visitare la città non erano abbastanza: mi sarebbe piaciuto vedere il bazar, vedere la vita notturna, provare uno dei ristoranti locali che sorgono attorno al  lungo ponte che separa l’Europa dall’Asia. Ma il tempo stringeva e per le 19.30 avevamo la cena prenotata in nave (non si può scendere e salire a proprio piacimento, perché la nave parte).

Ultima tappa è il porto suggestivo della costa dalmata, Dubrovnik, in Croazia. Tra isole, insenature e baie pittoresche offre una delle panoramiche più romantiche della costiera adriatica. Circondata da mura, che riportano il suo passato di guerra, è ora votata al turismo. Ho visitato Dubrovnik anche in un’altra occasione e vi rimando a quell’articolo per conoscerla meglio.

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