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COSA FARE. E QUANDO:
- Una passeggiata a Intramuros, perdendosi tra le viuzze e le chiese spagnole
- Visitare Fort Santiago
- Provare l’esperienza di viaggiare in Jeepney, simpatici taxi collettivi
- Visitare Casa Manila e fermarsi a gustare un ottimo pranzo
- La sera, provare un rooftop restaurant con vista sulle mille luci di Manila
Manila è una città strana. E’ la classica capitale asiatica, con grattacieli, vicoletti stretti e sporchi, pieni di cianfrusaglie ed animali da cortile che girano liberi sull’asfalto, spazzatura e cibo speziato, carrellini a pedali, fili dell’elettricità buttati a caso sui pali di legno, bambini sorridenti che corrono e ti salutano con incanto. Ma il suo cuore è europeo: la zona storica di Manila, Intramuros, è infatti di origine spagnola, dato che l’arcipelago a lungo fu una colonia iberica. Intramuros infatti è il quartiere “tra le mura” protettive della fortezza (Fort Santiago), dove si trovano cattedrali cristiane, affollate di fedeli e di matrimoni, case storiche con patio alla spagnola, musei che ricordano i fasti del passato e dell’epoca militare. Non appena entrate in questo quartiere vi verrà spontaneo il paragone con Santo Domingo capital e vi domanderete se per caso non avete sbagliato aereo e siate finiti ai Caraibi (sia per il clima sia per l’architettura).
Ma soprattutto, ricordatevi bene un nome: Jose Rizal. E’ lui l’uomo santo delle filippine, a cui in ogni città è dedicata una via, un parco, un monumento (e quando dico in ogni città, davvero in ogni città, anche nelle province più sperdute e in mezzo al fango). A Manila a lui è dedicato un intero parco che si riempie di famiglie che giocano, mangiano (i filippini mangiano tantissimo), corrono assai poco, festeggiano con convivialità. Un parco molto bello e curato, da visitare non appena si finisce il tour di intramuros, per poi tornare verso l’aeroporto: Manila è tutta qui. Un giorno, basta e avanza per scoprirla, al massimo potete aggiungere una serata pazza nei numerosi rooftop bar del centro universitario, ma per il resto sono solo quartieri residenziali.
Chi è Jose Rizal, vi starete chiedendo. E’ una persona che ha fatto tutto: nato nel 1861 è diventato poeta, scrittore, pittore, politico, rivoluzionario, oculista, avventuriero ed espoloratore, eroe nazionale (vinse pure la lotteria). Quando lo nominate, ogni filippino inizia a sognare la sua vita fantastica sperando, prima o poi, di poter sviluppare un ventesimo del suo talento.
Ma veniamo al nostro viaggio. Cosa vedere a Manila in un giorno? Come quasi tutti, Manila per me ha rappresentato il semplice punto di arrivo nelle filippine prima di prendere un volo interno per il Palawan (Puerto Princesa, El Nido e Port Barton). Ma ero davvero curiosa di vedere la capitale delle Filippine, così nonostante il mio volo dalla Cina arrivasse alle 10 di mattina, sono ripartita solo di sera, tenendomi 8 ore per visitare la città.
Devo dire che 8 ore bastano e avanzano: Manila non ha tantissimo da offrire se non il suo centro storico, ma è un buon modo per introdursi alla realtà e alla società filippina. Una delle poche realtà cristiane in Asia, dove non troverete templi e meditazione, ma feste, karaoke, chiese, matrimoni in abito bianco, e tantissimi trycicle (motorini con un carrettino che ricorda le macchinine degli autoscontri per trasportare i turisti) o jeepney (i taxi collettivi di Manila).
Quindi qualche consiglio pratico: dall’aeroporto per raggiungere il centro avete tre opzioni. La più rapida: prendere un taxi (senza traffico circa 20 minuti, con traffico anche 50 minuti, dipende dalle condizioni delle strade ma i taxisti ve lo sanno dire subito). Vi consiglio di prendere quelli a metro oppure di contrattare sempre ed evitare i van privati che sono super costosi. Il massimo che dovete spendere in taxi per andare verso Intramuros/Parco Rizal dall’aeroporto di Manila è 400 pesos (8 euro circa). Se contrattate anche meno.
Seconda alternativa: in Italia scaricatevi l’applicazione Grab. Qui non hanno Uber, hanno Grab. Costa decisamente meno di un taxi, ma i punti di prelievo sono diversi e separati dai taxisti.
Terza alternativa: usate un bus o un jeepney. Questa scelta è sconsigliata se avete poco tempo (considerate che per fare il check in nell’aeroporto dei voli domestici servono almeno due ore di anticipo sul volo: i filippini sono lenti, lenti, lenti e gli orari dei mezzi di trasporto sempre in affidabili, calcolate sempre almeno mezz’ora/un’ora di ritardo su tutto).
Una volta arrivati a Intramuros, quindi, iniziate il vostro tour da Fort Santiago, una bellissima fortezza murata che ospita numerosi musei che ripercorrono la storia di Manila e vi rilasserà tra fontane, murales e passeggiate su quel che rimane del “muro”. L’ingresso è di 50 pesos a testa (1 euro).
Proseguite poi tra le vie che partono proprio da Fort Santiago e che vi condurranno alle varie cattedrali (tutte di stile spagnolo, molto vistose e assolutamente da visitare anche al loro interno se non ci sono matrimoni in corso), mercati e case coloniali da visitare. La casa più bella di tutte è casa Manila, con un patio interno pieno di ristorantini, birrerie e gadget colorati per i turisti. Potete passeggiare liberamente al suo interno o decidere di visitare i suoi spazi con una guida, potete pranzare o cenare all’ultimo piano, potete perdervi nella sua vegetazione interna che nasconde un boutique hotel.
Non perdetevi però l’aspetto più asiatico di Manila: le vie interne con tanto di negozi e mercatini di cibo speziato, galli da combattimento, bambini che girano scalzi e con un sorriso grande quanto la loro faccia. Forse è questo l’aspetto che a me è piaciuto di più di Manila, dove mi sono sentita finalmente in Asia e non ai Caraibi. E’ qui che ho notato quello che mi avrebbe accompagnato per tutto il mio viaggio nelle Filippine: il color pastello. Quì infatti ogni cosa è color pastello, dal rosa, al viola, all’acqua marina, al giallo, all’azzurro: le Filippine sono un’esplosione di colori, forse ispirate dalla coloratissima barriera corallina che poi si potrà vedere nelle Isole.
Poco distante, infine, sorge il parco Rizal, lun parco dedicato all’eroe nazionale proprio perché qui venne fucilato cinquant’anni prima di ottenere l’indipendenza per cui ha sempre combattuto. Se avete tempo, dedicatevi una passeggiata tra i suoi colori e i suoi profumi. Se avete anche una serata, cercate un rooftop bar nei dintorni della zona universitaria sul lungo fiume (impossibile non vedere svettare i vari grattacieli). Unica raccomandazione: la sessualità è molto confusa, cercate di capire bene prima di lanciarvi in avventure amorose se quello che avete davanti a voi è un uomo o una donna.
Infine, un piccolo consiglio: se dovete spostarvi semplicemente dal terminal 1 (voli internazionali) al terminal 4 (voli domestici) usate il bus navetta che passa ogni 15 minuti. Costa 20 pesos e ci mette circa 20 minuti. Questo vale fino al momento in cui concluderanno il nuovo aeroporto (al momento in fase di progettazione) che raggrupperà tutti i terminal e non li lascerà sparsi per la città.
Considerate sempre tempi lunghi per fare tutto: la logistica non è certo il forte dei filippini. Anzi, prenotate sempre tutti gli spostamenti per tempo per evitare di trovarvi a piedi o a dover pagare grosse cifre con van privati.
Manila sembra una città affascinante nonostante tutto. Pochi punti da visitare ma tutti interessanti 😀
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Manila sembra una città lenta. Nel senso che non devi avere fretta! La trovo un’ottima base per arrivare nelle Filippine per poi proseguire verso le meravigliose coste! Prima o poi in Asia ci andremo!
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Hai ragione!
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Manuale sembra un luogo davvero interessante senz’altro io andrei subito nei vicoli per far scorta di spezie ma i combattimenti dei Galli anche no odio queste cose
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