Due giorni a Copenaghen, dove ambiente, eleganza ed estetica convivono

 

 

COSA FARE E QUANDO:

  • Un giro per il quartiere storico e gustarsi i riflessi colorati delle case nei canali
  • Visitare il museo del design: i danesi hanno tantissimo da insegnare!
  • Una birra a Christiania
  • Visitare i palazzi reali, sia quello nuovo sia quello vecchio
  • Perdersi a Tivoli e nei suoi locali/speak easy
  • Vuoi perderti la Sirenetta? E’ la cosa più inutile di Copenaghen, ma il viaggio per raggiungerla in bici sarà indimenticabile

Copenaghen è la capitale Europea perfetta per un weekend lungo. E’ facilissima da girare a piedi o in bicicletta: dimenticatevi bus e metro, qui il mezzo per spostarsi ideale sono lunghe camminate o la bicicletta (tutti gli hotel le noleggiano a una ventina di euro al giorno, sono molto divertenti perché a scatto fisso e le prime volte si cade: assicurato!). Le dimensioni della capitale danese infatti sono molto limitate, se si rimane nei luoghi turistici e in tre giorni si può vedere praticamente tutto, regalandosi anche momenti di approfondimento nei musei e viste meravigliose dai tanti ponti che incrociano i canali della città. Copenaghen è poi molto verde: ci sono tanti parchi e tante aree dove passeggiare lontano dal traffico gustandosi la sua atmosfera colorata e perfettamente funzionale.

La città si divide in quartieri visitabili in mezza giornata e basta programmare l’ordine in cui visitarli per decidere le proprie giornate: Quartiere di Tivoli (il grande parco con tanto di luna park e teatri), il centro storico, il quartiere Reale, il quartiere del Kastellet e del porto (con la sua famosa Sirenetta) e infine ChristianShavn, l’isoletta in fronte al quartiere reale dove sorge la famosa Christiania. In tre giorni, ho programmato il mio viaggio così per sfruttarlo al massimo: il primo giorno ho visitato Tivoli (dove avevo l’albergo) e il centro storico dal lato della stazione, godendomi anche la vita notturna di questa zona. Il secondo giorno ho preso una bicicletta e visitato il Kastellet e la zona del porto con tanto di visita alla statua della Sirenetta per passare poi nel pomeriggio a Christianshavn e chiudere con una birretta a Christiana e infine, il terzo giorno, l’ho dedicato alla zona reale e al restante centro storico, arricchito dalla visita al favoloso Design Museum danese.

Intanto sfatiamo i luoghi comuni: gli hotel non sono per niente cari. Ho prenotato in un ostello “di lusso” (non immaginatevi gli ostelli tenuti malissimo di Italia e Spagna, qui anche le camere in comune sono pulitissime e perfette) una camera privata doppia e mi è costato 35 euro a notte (corone danesi convertite in euro). L’ostello, Steel House Hotel, era un vero e proprio luogo di aggregazione: sale con biliardo, calcetto, palestra, piscina, bar, ristorante, cucina e computer con wifi connessi a ogni ora oltre che, ovviamente, la bici a noleggio. Perfetto per conoscere nuove persone. E’ caro invece mangiare in giro per Copenaghen: anche un semplice panino vi costerà dai 15 euro in su, mentre se volete assaggiare qualcosa di tipico (come ad esempio i Smorrebrod, ovvero toast con burro e vari ingredienti sopra, che però sono davvero buoni e consiglio vivamente) o qualcosa di elaborato spenderete almeno 30 euro a testa, anche di giorno. Sono molto cari ovviamente anche gli alcolici: nelle numerose enoteche del centro si spende sui 10-15 euro a bicchiere, mentre per un cocktail si va dai 15 ai 20 euro. Il mio consiglio? Scaricatevi l’App THE FORK e guardate che ristoranti propongono sconti per quella sera e andate lì. Almeno una decina di euro la risparmiate 😉

Nonostante queste piccole avvertenze, tutto il resto a Copenaghen è semplicissimo e super funzionale. Come ad esempio l’arrivo: scendi dall’aereo, nessun controllo, fai un ticket elettronico per il treno che in mezz’ora ti porta alla stazione centrale di Kobenhavn, dal lì il centro è raggiungibile a piedi in qualche minuto. Arrivata in hotel uguale per la bici: consegna del documento, soldi, chiavi. Tac. Il Nord Europa è davvero favoloso. Così come i suoi panorami: passeggiare ( o pedalare visto le tante piste ciclabili) per Copenhagen è il viaggio, più che soffermarsi sui singoli monumenti o chiese.

Partiamo da Tivoli. Si tratta di un parco enorme, con tanto di Luna Park all’interno (con ticket d’ingresso), dove vanno a camminare, passeggiare, giocare, divertirsi tutte le generazioni. Tutto intorno ci sono svariati locali, da ristoranti e bar serali, dove potersi gustare la Movida. Sono tanti anche i teatri in questa zona che propongono musical e spettacoli di ogni genere.

Da qui, in 5 minuti a piedi, si raggiunge il centro storico, che inizia proprio con la caratteristica piazza del Municipio (Radhusplads), un edificio un po’ spettrale di pietra rossa. Tante le chiese e i palazzi degni di segnalazione, tra cui Vor Frue Kirke e la torre Rundetaarn, da risalire percorrendo un’ellisse dove un tempo ci passavano i carri con i cavalli. Il centro è molto nordico: atmosfera elegante, altisonante, ma assai fredda e un po’ spettrale. Per fortuna ci sono i colori, che emergono soprattutto nelle giornate di sole: allora compariranno le tante casette affacciate sui canali che conferiscono alla città un aspetto assai caratteristico.

La sera, è proprio qui che si riempie di giovani. Questa zona nasconde meravigliosi speak Easy (il più famoso è il Ruby), ma vi consiglio anche di degustare una tapas e un aperitivo nelle tante enoteche ben fornite (ho trovato anche vino dei colli Euganei, giuro!).

 

Il secondo giorno, invece, ho noleggiato la bicicletta e visitato la zona nord (Kastellet e Porto) oltre che la famosissima Christiania. Il Kastellet è un immenso parco fatto a fortezza pentagonale, proprio perché un tempo era una fortezza, e al suo interno si possono ancora vedere i vecchi bastioni e le vecchie case dei militari, rosse con tetti spioventi, conservate in maniera superba. Al suo interno canali, animali selvatici, panchine, alberi e anche uno splendido mulino a vento. Passeggiare al suo interno vi regalerà un’atmosfera senza tempo.

In bicicletta, poi, sono proseguita verso nord e ho raggiunto il porto, dove si trova la statua più famosa e più sopravvalutata di Copenhagen: la Sirenetta. La piccola statua di bronzo si trova sull’acqua, senza un vero e proprio recinto, ovviamente ispirata alla favola di Andersen. Basta arrivare lì, fare la fila e scattarsi una foto, con le ciminiere di sfondo dall’altra parte della sponda. Proprio per movimentare un po’ i fanatici di questo cimelio, poco distante, proseguendo sulla strada del porto verso il faro, si può vedere un’altra statua, più divertente: “La sirenetta geneticamente modificata”, un monito verso il cambiamento climatico e l’inquinamento. E’ meraviglioso passeggiare lungo questa strada osservando le varie case (tutte senza tende) e i loro arredamenti interni: il gusto per il design qui è veramente forte.

Infine, inforcando sempre la bici, ho raggiunto Christiania, a circa 15 minuti di strada dal porto. Per chi non lo sapesse, si tratta di un quartiere di origine hippy diventata colonia e stato “indipendente”, dove al suo interno è permessa la vendita di droghe leggere, tant’è che la via principale si chiama Pusher street (sì è piena di mercatini di ogni genere, ma non lo vedrete in foto perché non è permesso scattarle). Ma Christiania non è solo droga: sono locali autogestiti, meditazione, case costruite con rifiuti alla bell’e meglio, creatività artistica, musica dal vivo, teatro, ristoranti a buon mercato, aperitivi e tanta, tantissima gente che si ritrova inneggiando agli ideali hippy o al semplice divertimento. Il quartiere sorge su una piccola collina a ridosso di un lago che regala un bellissimo panorama e vi consiglio anche di salire in cima alla vicina chiesa di Christiansavhn, perché è una vista impagabile (occhio alle vertigini!).

L’ultima giornata l’ho dedicata alla cultura e ai Reali di Danimarca. E’ infatti imperdibile il museo del Design  , un’esposizione in cui si ripercorre la storia del design degli ultimi secoli, dagli arredi, alle famose sedie danesi, dalle stoviglie alle discoteche, dai vestiti agli strumenti musicali. Un vero viaggio attraverso il gusto che vi incanterà, promesso.

Dopo aver dedicato almeno 3 ore a questo meraviglioso museo, mi sono dedicata ai palazzi reali. Entrambi si trovano in centro. Quello attualmente in uso dalla famiglia reale (palazzo di Christiansborg) è interamente visitabile: è immenso ed è composto da varie parti, quindi si può optare anche per vedere solo le residenze principali e il salone del trono, che è la parte senza dubbio più interessante. La sua storia è assai particolare: è stato ricostruito tantissime volte perché più o meno ogni 50 anni viene distrutto da un incendio. Tutto è curatissimo, come del resto tutta la città.

Il palazzo “estivo”, invece, è Amalienborg. Si trova all’interno di una piazza ampia e pulitissima, dove avviene tuttora il cambio della guarda alle 12 del mattino. Di fronte si può ammirare anche la splendida Fredriks Kirke, chiesa rotonda ispirata visibilmente dalla Basilica di San Pietro.

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4 risposte a "Due giorni a Copenaghen, dove ambiente, eleganza ed estetica convivono"

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      1. Anni che lo uso e non lo sapevo. Leggo volentieri i tuoi articoli, hai una scrittura fluida e le immagini la accompagnano, per me che devo vivere in gabbia è un piacere perchè viaggiare mi piace così posso accontentarmi, Copenaghen dev’essere un bel posto però i tramezzini a venti euro mi sembrano un po’ cari, Copenaghen deve avere qualche rapporto con Napoli, a parte l’assonanza dei nomi la sirenetta originale è Partenope, chissà che storia ci deve essere sotto.

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  1. Città davvero carina, godibile e vivibile. No nsarebbe male viverci. Condivido sulla sirenetta, molto sopravvalutata. Quando l’ho vista ho pensato che se una statua del genere fosse a Roma (o in una qualunque città italiana) sarebbe completamente ignorata. Ma che vuoi farci, è il simbolo della città ed è impossibile resistere dal farsi un selfie.

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