COSA FARE E QUANDO:
- Escursione tra le isole e fermarsi nella riserva di tartarughe marine per nuotare con loro (occhio alle meduse! Ce ne sono tante perché è il cibo preferito delle bellissime tartarughine)
- Vivere la movida di Port Barton: sono due locali in croce, ma sulla spiaggia al tramonto e per la notte sono magici
- Vedere dal vivo una partita di basket, sport nazionale filippino e perdersi tra le bancarelle di streetfood attorno al campo in centro al paese (l’attrazione principale della città con centinaia di filippini ubriachi che tifano)
- Escursione alle Pamuayan falls, per una bella passeggiata in mezzo alla natura selvaggia e montana
Purtroppo a Port Barton sono rimasta solo due giorni. Dico purtroppo, perché in realtà, per me, è una delle località più caratteristiche del Palawan. Dimenticate il clima cittadino di Puerto Princesa (LEGGI QUI) e la folla di El Nido (LEGGI QUI): qui i turisti sono solo backpackers, ci sono prevalentemente pensioncine casalinghe, le strade sono ancora sterrate e l’elettricità c’è ancora in pochi edifici. Insomma, un vero paradiso per chi cerca emozioni autentiche e non turistiche. Senza contare la meraviglia del mare e del golfo attorno a Port Barton: anche quì un’infintà di isole vi saprà stupire nei vari tour proposti per fare snorkeling, prendere il sole in spiagge da sogno o nuotare con le tartarughe.
Partiamo dal presupposto che la cittadina di Port Barton è piccolissima: 6 strade incrociate, quasi come giocare a tris, e l’avete vista tutta. Ma la vita è super interessante. C’è il divertimento per filippini: un enorme campo da basket in centro città dove si ritrovano tutti quasi tutte le sere per tifare a gran voce la propria squadra, ubriacarsi e mangiare dalle bancarelle di street food. E’ un luogo quasi magico: gli atleti che si danno da fare e sudano per onorare lo sport nazionale filippino, i cani randagi che se ne fregano e fanno invasione di campo, il pubblico che è molto interessato alla partita, ma anche a divertirsi e a socializzare con i turisti. Una rarità per loro, dato che lo sviluppo turistico qui è iniziato da poco e quindi è ancora tutto da scoprire. Trascorrete una serata qui, provate il cibo delle bancarelle, fermatevi a parlare con i vari local: è divertentissimo! Se non volete mangiare alle bancarelle vi consiglio il locale filippino Gacayan.
C’è poi il divertimento occidentale, visto che Port Barton è la capitale dei viaggiatori con lo zaino. Ci sono molti ostelli pieni di giovani che ogni sera si riversano sui locali reggae style sulla spiaggia per bere e ballare e prezzi molto contenuti.Un happy hour al tramonto costa pochissimo e si può anche mangiare a 2-3 euro. Il divertimento è assicurato, ma a mezzanotte circa spegne tutto. Ci tengono a preservare la natura ed è obbligatorio svegliarsi presto per vivere bene la natura.
Di giorno, invece, il must è solo uno: l’escursione tra le isole. Qui propongono sempre il tour A,B,C e D come al Nido, ma i posti da visitare sono più o meno sempre gli stessi. Probabilmente è per rimpolpare un po’ l’offerta, ma le cose da vedere tanto le decide il capitano della barca in base al tempo che fa. Non mancate di vedere magic island, ovvero l’isola di sabbia che si crea tra due isole più grandi quando c’è la bassa marea, e soprattutto il rifugio delle tartarughe marine. Nuotare con loro è un’esperienza indimenticabile e assolutamente da fare, soprattutto se circondati dalla meravigliosa barriera corallina che c’è qui: è davvero molto molto più bella e ricca di conformazioni di corallo rispetto agli altri posti del Palawan. Imperdibile. Il tour costa sui 20 euro a persona, ovvero 15 più i vari permessi ambientali, comprensivo del pranzo. Anche in questo caso contrattare serve a poco: sono tutti d’accordo ed è l’unico businness che hanno.
Per tornare da qui a Puerto Princesa o El nido ci sono due possibilità: prenotare un taxi van, che parte a varie ore del giorno, o prendere un autobus. Servono circa 3 ore per entrambe le destinazioni e il costo è di 400 pesos.
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