Da cicloturista, da anni sogno di poter raggiungere Venezia con le mie due ruote, fermarmi a visitare la città più bella del mondo senza inquinare e poi ripartire alla volta di mille avventure in bicicletta. Purtroppo, però, Venezia come città non è molto “amica” dei ciclisti: non si può transitare, nemmeno con la bici a mano, dopo la stazione dei treni per motivi di ingombro e tanto meno si possono usare i vaporetti per caricarla. Per questo la maggior parte degli hotel non è attrezzata per ospitare cicloturisti e non considera questa forma di turismo. Ci sono però alcune valide eccezioni di cui vi parlerò in questo post.
I lavori per completare la pista ciclabile di ponte della Libertà, il lungo ponte assai caratteristico che collega Mestre e quindi la terraferma a Venezia, passando in mezzo alla laguna, però si stanno ultimando. O meglio: la parte nuova è ancora in fase di sistemazione, ma almeno per il momento si è concluso il tragitto che collega Mestre/Marghera – zona Vega – alla città di Venezia, evitando quindi ai ciclisti di passare attraverso il forte traffico della zona portuale per prendere il ponte della Libertà. Certo, rimane ancora molto da fare: il tragitto ciclabile va sicuramente reso più chiaro e lineare, in quando soprattutto in zona Vega lo si tende a perdere almeno una decina di volte dato che passa da tratti sterrati a marciapiedi a strade non segnalate, e il tratto di strada fino al nuovo parapetto pavimentato in legno (ora è lungo circa 300 metri) è da ampliare, perché i ciclisti che arrivano da direzioni opposte si scontrano dato che non c’è spazio per due mezzi.
Ma proprio grazie a questi primi movimenti bike friendly, che hanno reso possibile un traffico in entrata e in uscita di bici dalla città più bella del mondo, anche Venezia sta iniziando a diventare amante del cicloturismo. Io ad esempio ho raggiunto Venezia dall‘Isola di Albarella: 75 km attraverso valli lagune, splendide città come Chioggia e campagna profumata e colorata. Vi consiglio di evitare la Romea e percorrere strade alternative per evitare il traffico: da Rosolina potete raggiungere Cavanella Adige e poi seguire via Canal Di Valle che costeggia la Romea fino a Chioggia. Da Chioggia, invece, siete obbligati a fare un pezzo di Romea per attraversare la laguna, che comunque vi regalerà scorci meravigliosi nonostante le auto, ma poi potete riprendere una bellissima pista ciclabile superata Fogolana, che affianca il canale. Sbucherete infine a Marghera, dove potete prendere la nuova pista ciclabile che vi porta a Venezia.
Arrivati in piazzale Roma troverete un hotel perfetto per cicloturisti, che non solo offre camere spaziose e servizio di parcheggio sorvegliato h24 per le biciclette, ma anche la possibilità di poter utilizzare il solo servizio di parcheggio bici in giornata, per andare e tornare in sella alle due ruote senza il rischio di non trovarle più perché rubate da qualche malitenzionato.
Il B&B si chiama Casanova four rooms ed è dotato di camere di varie dimensioni o anche di appartamenti per accogliere al meglio i viaggiatori in bicicletta, che possono scegliere se portare il proprio mezzo in camera o lasciarlo nel parcheggio sorvegliato e custodito. Al link http://www.casanova4rooms.com/ potete trovare tutte le tariffe della varie camere e prenotare con un buono sconto rispetto a Booking. Ma non solo: l’hotel offre anche solo il servizio parcheggio, dato che sorge all’interno dell’Autopark Doge. Si può lasciare l’auto o la bicicletta anche solo per una giornata. Le tariffe per le bici sono molto oneste: 5 euro al giorno. Per le auto invece si parla di 20 euro (se si pernotta) prenotando direttamente. Autopark Doge è aperto dalle ore 7.00 fino all’1.00. I titolari, Adele e Riccardo, sapranno darvi ogni genere di indicazione e sono gentilissimi: potete tranquillamente spiegare loro le esigenze per il vostro viaggio e sapranno indicarvi ogni soluzione.
Da qui è tutto semplicissimo: basta attraversare il ponte della Costituzione, la famosa opera di Calatrava che porta da piazzale Roma alla stazione e avventurarsi per le bellissime calli di Venezia.
Ma come fare a spostarsi a Venezia? E cosa fare per vivere una giornata divertente e fuori dall’ordinario? Io ho voluto fare un tour dei bacari, le osterie tipiche veneziane che insieme a una “ombra” vi offrono un cicchetto da mangiare, ovviamente in bici aiutata dal vuoto di turisti del lockdown. Teoricamente non è consentito portare una bici con sé, nemmeno a mano. Ma se si smonta e si impacchetta come per i viaggi nei treni non regionali si può spostare perché diventa bagaglio.
Così ho fatto. E da piazzale Roma ha raggiunto Cannaregio, per iniziare il mio tour dei Bacari che è partito dal winebar “Il Tappo”. Ho proseguito poi verso il ghetto ebraico e ho raggiunto la zona delle Fondamenta, il cuore della movida Veneziana, dove i locali, i bacari e i ristoranti si susseguono l’un l’altro. Degno di nota è sicuramente “Al Timon” dove hanno un’ottima selezione vini e “Il paradiso perduto” aperto fino a tardi. Da qui, si può rendere più romantica la propria passeggiata veneziana raggiungendo il Ponte di Rialto e quindi tornare verso piazzale Roma tagliando per la stazione.
Una piccola nota a margine valida come suggerimento per migliorare i servizi per il cicloturismo nella città di Venezia. Purtroppo i mezzi di trasporto pubblici sono offlimits: il traghetto che potete prendere a Chioggia vi porta fino al Lido di Venezia e poi siete bloccati lì perché non si possono caricare bici nei vaporetti che non siano ferry per auto. E anche i Pullman non possono portare a bordo le bici. Il modo migliore e più veloce per raggiungere Venezia, quindi, rimane quello di pedalare. Direi che su questo l’Italia deve migliorare molto se vuole un turismo lento, rispettoso e poco rumoroso e caotico.
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