In Italia esistono davvero dei luoghi paradisiaci che spesso ignoriamo. Uno di questi è Brent de l’Art, una sorta di canyon scavato dal fiume Brenta che, goccia dopo goccia, negli anni ha eroso la roccia creando delle striature che ricordano l’Antelope americano. Un vero paradiso nascosto tra le Prealpi Bellunesi, nel comune di Trichiana, poco lontano da Mel. E proprio a Mel, invece, si può trovare il Castello di Zumelle (VISITA IL SITO), una ricostruzione storica di un borgo medievale dove si organizzano cene e banchetti, serate potteriane, giochi di guerra e laboratori di cucito per conoscere come si viveva a ridosso del 1300. Insomma, in questo articolo vi racconterò come raggiungere questi posti incantati della Val Belluna e soprattutto come visitarli in bicicletta non perdendosi anche due splendidi passi (ma assai impegnativi): il passo di San Boldo e il passo di Praderadego.
LUNGHEZZA: 60 Km
DISLIVELLO: 1400 metri
STRADE: 90% asfaltate, 10% non asfaltate ma in terra battuta. Per raggiungere alcuni punti meglio camminare
CONSIGLI: Adatto a ciclisti esperti se si vogliono fare i due passi, altrimenti adatto a tutti
Punto di partenza di questo tour è il Castello di Zumelle, la perfetta ricostruzione storica di un castello medievale con un suo borgo, realizzata dalla Associazione Sestiere Castellare, associazione culturale toscana che gestisce il castello di proprietà comunale dal 2015. Al suo interno si può pranzare o cenare nella locanda, visitare gli otto ettari di parco dove avvengono giochi di guerra, eventi potteriani, laboratori per imparare a realizzare la carta o i vestiti d’epoca, cenare romanticamente nella torre, sposarsi nella cappella sconsacrata e festeggiare nelle sale e nel giardino, o “semplicemente” dormire in una delle tre stanze affrescate sentendosi principi e principesse. Una struttura davvero unica nel suo genere, che accontenta tutte le età con curiosità e attività di ogni tipo, oltre che una cucina davvero squisita e tante bellezze naturali a portata di passeggiata, come la grotta Azzurra, visitabile in mezz’ora di cammino.
Dal Castello, quindi, si inforca la bicicletta e si raggiunge Mel, attraversando un vero e proprio bosco con salite e discese non troppo dure, ma anzi divertenti. Pedalare in mezzo agli alberi mi è sempre piaciuto un sacco, perché mi proteggono dal sole o dalla pioggia con la loro ombra. Da Mel, poi, si prosegue verso Trichiana: l’itinerario è semplice e ben segnalato, visto che è prevista una vera e propria pista ciclabile di collegamento (anche se in alcuni tratti è sterrata, ma l’ho fatta ugualmente anche con la bici da strada, è terra battuta).
Finché pedalate in queste terre di saliscendi divertenti, godetevi il panorama: la Val Belluna è davvero meravigliosa per i suoi colori e per il suo sfondo di dolomiti frastagliate, che sembrano stringere le case di mattoni e i prati verdi in un abbraccio.
A 5 km da Trichiana troverete Brent de l’Art: canyon nostrani scavati dalla forza dell’acqua in milioni di anni. Per raggiungerli serve una passeggiata, perché sono custoditi nelle gole montane delle prealpi, ma meritano davvero il viaggio. Il tipico colore rosso dei Brent è dovuto dalla presenza della “Scaglia Rossa” cretacea, una roccia formatasi durante il Cretaceo Superiore, ovvero 90-65 milioni di anni fa. La natura ci ha impiegato dai 10.000 ai 15.000 anni per realizzare questa meraviglia, visitabile con una passeggiata di 10 minuti.
Da qui, inizia il divertimento masochistico di noi ciclisti. Per raggiungere la provincia di Treviso, e quindi le colline del Valdobbiadene, bisogna attraversare il passo San Boldo. Si tratta di 10 km in discesa o in salita (dipende da che versante lo si fa ovviamente) indimenticabili in quanto assai pendenti e scavati nella roccia, dato che i tornanti passano all’interno di gallerie. Il passo è stato protagonista due volte del Giro d’Italia, l’ultima l’anno scorso. La pendenza è elevata, ma il vero problema è che all’interno delle gallerie è buio pesto: è necessario quindi regolare la viabilità con dei semafori e se avete delle luci è bene accenderle.
Una volta scesi si raggiunge la provincia di Treviso e quindi le famose colline di Valdobbiadene e Conegliano, con le loro vigne e i borghi storici. Tra questi, il più famoso che si attraversa è Cison di Valmarino, un paese fortemente legato all’acqua, da visitare per i suoi splendidi ponti e per il Castello di Castelbrando.
Ma il vero divertimento sta ancora per arrivare: per tornare a Mel bisogna affrontare la lunga ed impegnativa salita del Praderadego, ovvero 10 km di passione, con pochi tornanti, tanti strappi, senza tregua e addirittura tratti poco asfaltati. E’ davvero una tortura, ma la gioia e la soddisfazione di arrivare in cima sono impagabili: il panorama è davvero splendido.
Per tornare al Castello di Zumelle, poi, bisogna percorrere gli ultimi sei chilometri che sembrano quasi fiabeschi: molti tratti sono ancora sterrati, in mezzo al bosco, tra piante, animali e paesini dimenticati, dove però tutto è curato al minimo dettaglio. Un’emozione senza confini, che ripaga di tutta la fatica di questo itinerario, lungo circa 60 km per 1400 metri di dislivello.
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