Viaggiare in bici in Giappone: le cose da sapere prima di partire

Come avete avuto modo di vedere dai miei canali social, sono appena tornata da un viaggio fantastico in solitaria in Giappone. E ho scelto di attraversare questo Paese, così affascinante e inesplorato in bicicletta, toccando i centri nevralgici della cultura nipponica: non solo le grandi città, come Tokyo e Kyoto, ma anche i paesini più rurali e antichi, percorrendo l’intera Nakasendo road, una strada creata in epoca feudale che attraversa le Alpi Giapponesi (sono 650 km per 6600 di dislivello che toccano 69 villaggi e passi di montagna), senza tralasciare i centri religiosi come il sacro monte Koyasan e il Giappone più esotico, ovvero l’isola di Okinawa.

Prima di raccontarvi il mio viaggio, però, volevo dedicare quest’articolo ai tanti consigli utili da tenere a mente prima di organizzare un viaggio in Giappone, soprattutto in bicicletta. In tanti mi state chiedendo informazioni e questo articolo vuole essere una risposta concreta a tutti i dubbi che, giustamente, arrivano prima di cimentarsi nell’avventura. Anche perché molte cose le ignoravo e le ho imparate lungo il percorso: ecco, voglio mettermi a vostra disposizione per evitare di farvi dire “Cavolo, se l’avessi saputo prima…”. Non temete: il Giappone è il luogo più gentile, rispettoso e sicuro del mondo. Ma conoscere le sue regole, evitare incidenti di percorso e sapere i grandi servizi che ci sono per i viaggiatori è sempre molto utile e comodo.

1 – Come trasportare la bici in aereo

Chi viaggia in bici è abituato, ma è sempre utile ribadire che per trasportare la propria bici in aereo serve un box di cartone (i negozi che vendono bici ne hanno sempre molti e ve lo possono dare: se siete della mia zona io mi sono fatta aiutare dal negozio RideXTreme di Este) all’interno del quale posizionare la propria bici staccando le ruote e proteggendo le parti più delicate con il pluriball. Togliete anche i pedali e ruotate il manubrio verso il basso, abbassando anche la sella: in questo modo si risparmia molto spazio. Ogni componente staccato, poi, legatelo dentro appositi sacchetti al telaio, in modo che in caso di rottura del cartone non fuoriesca dalla scatola. Sgonfiate anche le ruote, per evitare che la pressione del volo le faccia esplodere, se usate il tubeless ovviamente non del tutto. Posizionate il bikepacking all’interno del box: non solo vi sgrava dal peso di portarlo nello zaino a mano, ma contribuisce a proteggere la bicicletta all’interno. Evitate però di trasportare ossigeno e spray per gonfiare le ruote, perché sono pericolosi in volo. Portate invece tutta l’attrezzatura meccanica per ricomporre la bici e che vi servirà anche lungo il tragitto.

Infine una bella notizia: io ho volato con Lufthansa e se si prende il biglietto con il bagaglio da stiva, il box bici è compreso nel prezzo (ovviamente se non ci sono altri bagagli). Vi servirà quindi solo un piccolo zaino con il primo cambio per l’arrivo da portare a mano e il gioco è fatto.

2 – Come trasportare la bici dall’aeroporto

Se siete dei professionisti della bici e con gli attrezzi che vi siete portati riuscite a ricomporre la bici da soli, il problema non sussiste. Tokyo è una città estremamente bike friendly e sia che voliate su Narita, sia che voliate su Haneda, potete raggiungere in bici la città senza problemi di sorta dato che ci sono piste ciclabili e strade con bikelane dedicata ovunque.

Se, come me, con la meccanica non ci andate troppo d’accordo e preferite farvi aiutare da qualche negozio, ecco invece la svolta: in Giappone esiste un servizio di trasporto bagagli economico e veloce direttamente dall’aeroporto, che si chiama Yamato Transport. Al sito https://www.kuronekoyamato.co.jp/en/ potete prenotare il servizio recupero box in aeroporto e farlo trasportare direttamente al vostro hotel o al negozio che vi darà una mano a rimontare e preparare il tutto. In 24 ore vi porteranno tutto e, soprattutto, a una cifra che va dai 6 ai 12 euro. Non serve quindi chiamare il taxi (costano molto) o affidarsi a chi si propone di venirvi a prendere in aeroporto chiedendovi cifre altissime (con i turisti tutti ci provano, ahimé): basta prenotare, consegnare la bici, prendere comodamente la metro o il bus e andare in hotel.

La cosa bella è che questo servizio è attivo in tutto il Giappone: se avete zaini pesanti o cose che non volete trasportare con voi nel bikepacking, ma trovare all’arrivo, potete spedire ogni cosa ovunque a prezzi onestissimi. La destinazione può essere l’albergo, ma se non lo conoscete ancora potete far portare il tutto a un combini store (in Giappone ce ne sono milioni ovunque) che ve lo terrà per 10 giorni senza supplementi. “Averlo saputo prima” mi sarei fatta spedire la bici e lo zaino con il cappotto pesante a Kyoto, al posto di affidarmi a un negoziante che mi ha chiesto una marea di soldi ingiustificati e portarmi un sacco di peso inutile lungo il percorso.

Visto che ho conosciuto numerosi negozi di bici in Giappone, vi lascio i nomi di quelli più affidabili che vi aiuteranno in tutto senza spillarvi denaro inutilmente (purtroppo ho avuto anche brutte esperienze in questo, quindi è importante affidarsi a persone che realmente conoscono il mondo dei cicloviaggiatori). A Tokyo potete fare riferimento a NARUSHIMA FRIEND (Zona Shibuya-Harajuku) https://www.nalsimafrend.jp/en/ ottimo per la meccanica o a Tokyo Wheels (zona Ueno-Ginza) https://www.instagram.com/tokyowheels/ ottimo per l’abbigliamento. A Kyoto un negozio davvero coccolo e super è Humhumhug https://www.instagram.com/humhumhug/ vicino la stazione centrale. Oltre la meccaniche vende un sacco di borse per il bikepacking, tra cui la famosa Rinko bag, indispensabile per viaggiare in treno e in metro.

3 – Come muoversi in bici in Giappone

Come dicevo, il Giappone è un paese estremamente bike friendly. Praticamente ovunque si trovano ciclabili, strade dedicate alle bici e bike lane. L’unica cosa da evitare sono le autostrade. Per il resto tutte le città sono ben illuminate anche di notte e anche i paesi hanno sempre grande attenzione per i ciclisti: sono molto i Giapponesi che preferiscono le due ruote anche solo per andare a lavoro o a scuola. Le bici più diffuse sono quelle da strada, ma sta prendendo ben piede anche la gravel.

Fondamentale se si vuole abbinare la bici al treno o alla metro per gli spostamenti comprare la Rinko Bag: una sorta di kway dove inserire la bici, smontando solo la ruota davanti, che permette di trasportarla ovunque con la tracolla. Per salire su metro e Shinkanzen, ad esempio, è obbligatoria. Costa circa 50 euro e si trova in ogni negozio di bici. Una volta richiusa occupa lo spazio di un impermeabile e si può portare sempre dietro. Evitate invece di spendere soldi per il Japan Rail Pass, costa tanto e non dà tutti questi vantaggi, soprattutto se poi girate anche in bici.

Il Giappone è un luogo super sicuro: non temete se dovete lasciare la bici incustodita e non legata davanti a un Combini o un bagno pubblico: si trova tutto sempre, anche il ciclocomputer attaccato com’era. Non ci sono fenomeni di microcriminalità. La sera, però, meglio portarla al chiuso. In genere, quasi tutti gli hotel me l’hanno fatta portare in camera, alla peggio hanno un magazzino dedicato. In alternativa, se dovete visitare musei o luoghi storici a lungo, potete parcheggiarla in un park privato a pagamento, ovviamente togliendo gli oggetti preziosi.

4 – Quali hotel prenotare

In Giappone si trova davvero di tutto di più. Dagli hotel business agli ostelli (solo nelle grandi città), dalle guest house ai Ryokan (in pieno stile giapponese). Io ho prenotato quasi sempre su Booking, tranne una volta dove non mi sono mossa per tempo e ho dovuto mandare una mail direttamente alla struttura perché mi dava tutto occupato. Ecco, i veri consigli da seguire sono: prenotate per tempo (il Giappone è un paese molto organizzato e tutti decidono per tempo le cose) e se volete risparmiare non abbiate paura di utilizzare i Love hotel (si chiamano adult only e sono i famosi motel a ore: pulitissimi, ricchi di servizi tipo piastra e creme idratanti per il viso, pernottando l’intera notte si spende la metà rispetto a un hotel normale. Non ci sono cose erotiche, se non travestimenti da ordinare a pagamento, ma devo dire che il tutto fa molto ridere). Il prezzo del pernottamento in Giappone, con il cambio attuale, è basso: non ho mai speso più di 50 euro per una camera doppia uso singola. Ovviamente trovate anche quelli costosi, cercate un po’ prima di prenotare.

Per la città di Tokyo vi consiglio di dormire in zona Shibuya/Yoyogi che è ben collegata con tutto e la sera esplode di vita (è meraviglioso e comodissimo il love hotel Old Swing: https://hotel-oldswing.com/wp/ all’interno si possono scegliere i vinili jazz da ascoltare) , mentre per Kyoto la zona di Gion.

5 – Cosa portare nel bagaglio

Portate con voi il meno possibile. Non servono barrette e cibo perché ogni 300 metri ci sono dei Combini store, aperti h24, dove potete mangiare e comprare di tutto, oltre che andare in bagno con dei wc super puliti e riscaldati. Portate sempre l’antipioggia (sia per il sopra sia per il sotto) perché in Giappone piove spesso anche per intere giornate (ahimé ne so qualcosa). Non portate troppi contanti che la carta di credito è ben vista e la usano praticamente tutti. Non portate troppe cose per la beauty routine: ogni hotel è dotato di spazzolino, dentifricio, colluttorio, creme, balsamo, spazzola, phon e in alcuni casi anche lametta, cotton fioc, piastra.. Insomma “se l’avessi saputo prima” sarei partita con metà cose. Anche dal punto di vista meccanico, non siete in mezzo alla giungla: ogni 2-3 km c’è un centro abitato, anche in montagna, tutto collegato con treni e bus. E i giapponesi sono disponibilissimi e carinissimi ad aiutarvi per ogni problema.

Nel mese di novembre ho trovato un clima vario: a Tokyo di giorno giravo in maniche corte, la sera con un cento grammi. A Kyoto gelavo di freddo. A Okinawa avevo il bikini tutto il giorno. Le stagioni comunque sono simili alle nostre, salvo l’estate che è caldissima e le giornate di pioggia che sono infinite. In novembre le giornate sono corte: la luce arriva alle 6 di mattina e scompare alle 5 di pomeriggio. Come periodo ve lo consiglio perchè è secco e pieno di colori: il foliage in Giappone è un momento magico.

Se siete tatuati portate un costume che copra i tattoo o nastri per coprirli perché spesso non vi fanno entrare nelle Onsen (le terme giapponesi, che sono praticamente ovunque, e si fanno rigorosamente nudi). Se siete fumatori, ricordatevi che è proibito fumare ovunque, anche all’aperto, se non nelle apposite smoking area.

Ultima cosa: per ricaricare i vari device portate un adattatore stile Usa, la presa europea non sanno cosa sia. Ricordatevi che hanno quasi esclusivamente Iphone se dovete chiedere cavetti di ricarica in prestito.

6 – L’acquisto salva vita

Prima di partire comprate un e-sim, servizio online che si può fare via App. Io l’ho fatta con Aloo (https://www.airalo.com/). Se nelle grandi città il wifi c’è quasi sempre, nei paesi no. E avere dei dati da utilizzare salva la vita sia per vedere i percorsi e le strade, sia per parlare con le persone grazie a Google translate: nei piccoli paesi nessuno parla inglese.

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