Amburgo, tra sport e divertimento

COSE DA FARE. E COME.

  • Jogging lungo il porto, dalla fermata della metro di Landungsbrucken fino ad Altona: in un’oretta di tempo potete ammirare palazzi innovativi, case occupate e dipinte, barche e ben due mercati del pesce
  • Passeggiare per le vie del centro storico, dal Rathaus fino alla stazione centrale e godersi l’atmosfera colorata quanto spettrale delle capitali del nord
  • Scoprire la vitalità del quartiere San Pauli e ammirare il panorama dalla cattedrale di San Michele, fermandosi a bere un bicchiere di vino nei locali portoghesi che la circondano
  • Godersi la movida notturna di Reeperbahn Strasse: si parte scoprendo le origini dei Beatles e dei gruppi dal vivo per concludere in qualche rave techno, non agghindatevi troppo
  • Ammirare i modellini del Miniature Wunderland e scoprire la storia all’Hamburg Dangeon, nella zona portuale vicino alla nuovissima filarmonica. Prenotate la visita in inglese per tempo.
  • Immergetevi nella cultura delle varie esposizioni temporanee vicino al Rathaus o del Kunsthalle
  • Se andate d’inverno, scappate dal freddo scoprendo le splendide terme di Amburgo. Io ho visitato quelle di Kellinghusenstrasse, ma la scelta è enorme

 

Si dice che il linguaggio usato condizioni il carattere e il modo di vedere il mondo delle persone. Ecco, dopo il mio viaggio ad Amburgo penso sia vero. Amburgo è una città davvero tedesca, intesa come la grammatica della lingua tedesca: edifici enormi e lunghissimi, originali e difficili da progettare, ma assolutamente razionali e utili, senza fronzoli. Amburgo non si perde in inutili aggettivi, articoli, parafrasi poetiche come il mondo latino. Se una cosa esiste è perché serve a qualcosa. Le finestre sono ampie e senza tende per far arrivare il sole anche nel freddo e buio inverno. Gli edifici sono funzionali, frutto di architetture innovative e rispettose dell’ambiente, ma si ricerca il bello per il gusto estetico fine a sé stesso. Così anche la divisione dei quartieri: sono tutti ben definiti, con abitudini ben definite, portate anche all’esasperazione. Ma guai a mescolare le cose. Così c’è Reeperbahn strasse, il quartiere del divertimento. Mille locali di ogni genere, musica ricercata fino alle 8 del mattino, dal rock al techno, passando per gli anni 80. Il locale dove iniziarono a suonare i Beatles, l’Indra, si trova appunto in “Grosse Freiheit”, la strada che si chiama “Grande libertà”. Grande liberà in tutti i sensi: nei locali si può fumare, l’omosessualità è la normalità, per ogni locale di musica dal vivo ci sono due sexy shop con ogni genere di sfizio con commesse in giacca e cravatta professionalissime. Il sesso è un vero business e va rispettato. C’è anche la via dedicata alle prostitute in vetrina, Herbertstrasse, una versione ridotta del quartiere a luci rosse di Amsterdam, dove le donne non possono nemmeno entrare. Ci ho provato: una prostituta si è messa a urlare come se avesse visto un alieno e mi hanno accompagnata fuori. Ci sono poi i locali fuori da ogni schema, dove si può giocare a calcetto nudi, quelli dove si può fumare lo schisha, quelli dove giocare d’azzardo e assistere a lap dance di uomini o donne. Senza dimenticare i grandi teatri dedicati ai musical, i più famosi del mondo, dal Re Leone ad Alladin. Un tripudio di vita, portata al limite della perversione, che non conosce rivali. Ma che dalle 8 del mattino alle 5 di sera torna ad essere un quartiere tranquillo, le porte dei locali sotterranei si chiudono, la gente cammina per strada indaffarata. Simbolo di questo quartiere, San Pauli, un teschio da pirata: è il vecchio quartiere dei marinai, dove tornavano dopo mesi in barca, lontano dai piaceri della carne. Non ponetevi limiti: se vedete una porta, entrate. Potreste sempre trovarvi, come è successo a me, nel bel mezzo di una festa con deejay famosi provenienti da tutto il mondo ascoltando perle rare di discografia, che in Italia sarebbero strapagati. Qui, invece, è tutto gratuito.

Il centro, la zona attorno al palazzo del Comune, il Rathaus, è il quartiere elegante. Non solo per gli edifici, imponenti e maestosi, ma anche per lo shopping. Dal Nike Store alle grandi boutique internazionali, in questa zona Amburgo diventa regina del consumismo. Da non perdere le mostre temporanee allestite a fianco del Rathaus: ho avuto la fortuna di trovare un’esposizione dedicata a Picasso, o meglio a tutte le finestre dipinte da Picasso. I prezzi di ingresso sono modici: nel mio caso 8 euro. Perdersi a passeggiare tra i tetti a punta, gli edifici rossi e marroni, il lungo lago dell’Alster, è una gioia per gli occhi. Raggiungete la stazione centrale, il posto ideale per fermarsi a fare uno spuntino: con oltre 10 ristoranti si possono degustare cucine da tutto il mondo. Anche perché, diciamolo, la cucina tedesca non è un granché e al terzo hamburger (si l’hamburger si chiama così proprio perché nasce ad Amburgo) si ha anche voglia di cambiare pietanza.

Ci sono poi i quartieri residenziali emergenti, ognuno con la propria anima. Il frikettone Sternschanze, pieno di centri sociali occupati, locali hip hop e ottimi ristoranti (ma non dimenticate di essere in Germania: all’una chiudono tutti, categorico). Consiglio per gli amanti della buona cucina: fate tappa al ristorante Bullerei, troverete ottimo cibo e ottimo vino. C’è Kellnghusenstrasse, famoso per le sue terme, dove alle 20 di sera spengono tutte le luci: il divertimento è altrove, non in quel quartiere. Le terme meritano di essere visitate, soprattutto per scappare dal freddo clima del nord della Germania: tre piscine con una decina di saune di varie temperature, al prezzo di 20 euro per un’intera giornata, anche festiva. Chiudono alle 23. Ricordatevi che dentro alla sauna non si indossa il costume: sono entrata con il bikini e ho rischiato la rivolta popolare. Purtroppo è un mio limite, non riesco nemmeno a mettermi in topless in spiaggia perché mi vergogno, figuriamoci completamente nuda. Ma per gli anziani, il nudismo in questi posti è sacro. In Germania non c’è molta elasticità mentale: o le regole si rispettano o si rispettano, anche se forzano la propria natura pudica. Pena l’allontanamento da quel posto.

Ma Amburgo è anche la città della creatività. Tra i vari magazzini recuperati di Hafen city, un quartiere che merita una visita al tramonto, quando il sole colora le sponde del fiume Elba, sorgono due creazioni del genio umano che meritano una visita. Si tratta del Miniature Wunderland e dell’Hamburg Doungeon. Nel primo si possono ammirare i modellini creati dai fratelli Braun che ritraggono tutto il mondo. Per il loro impegno, iniziato nel 2000, sono entrati anche nel Guinness dei primati, avendo creato il plastico ferroviario più grande del mondo. Si può vedere tutta Europa di giorno e di notte, un vero aeroporto (costato 3,5 milioni di euro), particolari esilaranti che rivelano la natura rivoluzionaria dei due fratelli: una riunione tra i governatori del mondo (dal Mossad alle multinazionali), proteste nudiste di Greenpeace sui monti ghiacciati, villaggi hippy, incidenti mortali, concerti techno con oltre 20mila persone. Sempre in scala. Un plastico che sta continuando a crescere, di giorno in giorno. Perché i fratelli Braun non hanno nessuna intenzione di fermarsi fino a che non avranno ricreato davvero tutto il mondo. All’Hamburg Doungeon invece degli attori protagonisti vi faranno rivivere la storia di Amburgo in chiave horror: indispensabile per chi non parla tedesco la visita inglese, altrimenti si capisce davvero poco. Si può prenotare su internet con un numero minimo di sei persone.

Per concludere il mio racconto di viaggio, una nota per gli sportivi. Si può viaggiare anche preparando una mezza maratona, come ho fatto io. Di percorsi ciclo pedonali Amburgo ne è piena. Per una corsetta da 10 chilometri è perfetta la zona del porto, dal Altona a Hefen: oltre a correre si possono osservare le chiatte passare lungo l’Elba e meravigliarsi davanti ai tanti edifici moderni e innovativi. Per chi vuole fare più chilometri, di corsa o in bicicletta, consiglio invece di partire da Reeperbahn e imboccare i vari parchi cittadini, tutti collegati. Si parte dall’Elbpark, dove si possono trovare le tende degli hippy che ci dormono la notte, salendo fino al parco Planten und blumen, ammirando prati fioriti e giardini giapponesi circondati da splendidi laghetti. Un panorama imperdibile, raro da trovare nel centro delle città italiane.

Ps. per tornare non preoccupatevi: la metro funziona 24 ore su 24!

 

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