La vita è più semplice di come la vediamo. Troppe volte ci facciamo mille problemi, mille seghe mentali, che ci impediscono di fare o essere quello che vogliamo e rovinano qualsiasi cosa. Così ho deciso di rompere questi schemi perversi – almeno con me stessa – e fare esattamente quello che ho voglia di fare fregandomene di tutto il resto. E mi sono iscritta alla maratona di New York senza essere preparata, senza avere un piano di allenamento, senza avere idea di cosa mi aspetta, senza conoscere le persone che la correranno con me. Ho prenotato il viaggio con un’agenzia di Modena, senza sapere nulla. Tanto gli unici pacchetti che si trovano sono quelli che prevedono tutto, dal volo all’hotel al pettorale. So solo come si chiama l’albergo dove dovrò dormire. Non so nemmeno gli orari della partenza. Li scoprirò sicuramente il giorno prima, ne sono certa.
Insomma, non solo nulla. Ho solo voglia di vivere questa avventura. E quindi ho deciso di viverla, con tutte le sue incertezze. Ma alla fine, non è proprio questo il bello di lanciarsi nelle nuove esperienze? Il non sapere cosa ti aspetta e buttarsi, un po’ come si fa con il paracadute? La vita prestabilita e certa mi ha sempre annoiato: a ciò che è programmato preferisco le sorprese, l’imprevisto, il bacio rubato, il ballare sotto la pioggia, l’abbraccio che non ti aspetti, le follie, le grandi imprese, gli sconosciuti che irrompono nella quotidianità e la rompono per sempre, il bagno in mare di notte, chi bussa alla porta di casa senza preannunciarsi, chi ti regala una poesia senza che tu te l’aspetti. E la maratona di New York è sicuramente un’emozione da pugno sullo stomaco come quelle appena elencate.
Ora che mi sono buttata, anzi ho deciso di buttarmi, però, devo anche iniziare ad allenarmi: va bene l’incoscienza, ma non ho voglia di soffrire. Del tempo che farò mi interessa relativamente, voglio però essere abbastanza in forma per godermi la maratona e che non si trasformi in una sofferenza o in un incubo senza fine. Voglio anche vedere e godermi la Grande Mela in quei giorni. Tutti i miei amici che l’hanno fatta mi hanno detto che ci sono così tante emozioni da vivere a New York, durante la maratona più famosa del mondo, che nemmeno ti accordi della fatica. C’è un’onda di energia che ti investe e ti porta all’arrivo, nonostante l’ovvia fatica. Ti distrai tra musica, urla di bimbi che ti gettano le caramelle, striscioni e coreografie che i cittadini preparano per le migliaia di runner che ogni novembre invadono la loro città. Ma i dolori e i calli arrivano appena dopo il traguardo. Quindi meglio prevenire: mi sono appena comprata il mio primo Garmin e sto per uscire ad allenarmi un po’ sotto questo meraviglioso sole. Ho deciso quindi che anche quest’estate la dedicherò agli allenamenti, senza strafare: non rinuncerò mai al mare o al divertimento, state tranquilli. Ma alla fine tenersi in forma va sempre bene, no?
Questa mia impresa la voglio dedicare a quelli che decidono di combattere: mai fermarsi, mai avere paura, mai sedersi e guardare. Bisogna vivere da protagonisti la propria vita, con la giusta dose di follia per buttarsi dentro a ciò che ci piace, altrimenti ci si spegne e che vita è?
Have a good day, vi terrò informati sui miei progressi… E fate il tifo per me!
in bocca al lupo………
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