Messico, la faccia allegra dell’America

 

COSA FARE E COME FARLO:

  • Escursione, anche in giornata, a Isla Mujeres
  • Passeggiare lungo le spiagge di Playa del Carmen verso Tulum (se potete sosta ad Akumal per nuotare insieme alle tartarughe)
  • Passeggiata per il moderno quartiere di Puerto Aventura, fermandosi in uno dei caratteristici ristorantini davanti alle piscine per delfini
  • Godersi la movida notturna di Playa del Carmen (lungo la quinta avveniva e nella discoteca più conosciuta che è il Coco Bongo, quello che compare nel film The Mask di Jim Carrey)
  • Passeggiata nella zona hotelera e nel centro di Cancun, fingendo di essere statunitensi

 

Altro che faccia triste dell’America. Il Messico è il sorriso degli americani: se si visitano le zone più turistiche, ovvero Cancun e Playa del Carmen, l’impressione che si ha è quella di essere in una colonia degli Usa. I locali sono quelli che piacciono agli americani, tutti gestiti da americani: sport, birra e belle persone ubriache e sguaiate. Ti ricordi di essere in Messico solo perché tra i cocktail trovi Tequila e Mezcal (fortissimi anche per me che sono veneta, assicuro). Si possono vivere notti folli fino all’alba, unico problema: i colectivos smettono di fare avanti e indietro per le spiagge a mezzanotte, quindi passata quest’ora bisogna per forza rivolgersi a qualche taxi e non costano poco, leggermente meno che in Italia.

Inutile dire che in questi posti iper turistici non mi ci ritrovo molto a mio agio, ma comunque qualche serata “modaiola” in qualche ristorante lungo la Quinta Avenida di Playa del Carmen, per fare shopping in qualche centro commerciale o per godersi il bungee jumping di Cancun o per ballare fino alle sei di mattina, bisogna farla. Questa è la realtà che si trova in Messico ed è sempre meglio conoscere che saltare a piè pari una situazione perché si possiedono pregiudizi: tutto è ugualmente divertente se preso a piccole dosi. Ovviamente qui i prezzi sono diversi: dimenticatevi il costo della vita Messicano e pensate a quello degli Usa. Ci sono ristoranti e bar sulla spiaggia pieni di musica, Nike store e gelaterie italiane: insomma, il classico posto con un po’ di tutto dove il divertimento è assicurato. E le spiagge sono comunque tutte meravigliose. Un paradiso.

Unica oasi in mezzo al caos di Playa del Carmen è quella di Puerto Aventura: un quartiere residenziale privato, si entra solo si possiede casa o si ha una camera in hotel (controllano i documenti all’ingresso e vi danno il pass), dove si può passeggiare tra ristorantini, imbarcazioni di ogni tipo (c’è l’attracco per le navi di chi vive lì), bar da aperitivo, delfinari, campi da golf e due spiagge molto carine anche se abbastanza affollate. Insomma, la giusta via di mezzo tra la mondanità di Playa del Carmen e l’atmosfera hippy di Tulum. Molti stranieri che si sono trasferiti in Messico vivono qui. Non ci sono resort, ma alberghi o appartamenti in affitto (che ricordo potete trovare su Air B&b e se fate il nome di questo blog a Pietro Mazzucchelli vi farà sicuramente lo sconto). Vivere qui è un po’ come stare in un’isoletta privata, piena di bella gente e soprattutto sorridente.

Cancun invece è una metropoli, Usa, sul mare: 38 chilometri di hotel mastodontici (ricorda un po’ Dubai in questo) e un centro (tra Plaza de Espana e plaza Las Americas) meno frequentato se non per lo shopping e qualche ristorante messicano modaiolo. Si può dire, parafrasando uno dei tassisti che ho conosciuto, che a Cancun si può trovare davvero di tutto: dalla zona messicana al super lusso Usa, dagli hotel per scambi di coppia al bungee jumping in spiaggia (a playa Tortuosa). Di sicuro si possono trascorrere notti brave.

Tappa invece assolutamente consigliata è quella di Isla Mujeres: un’isola a un’oretta di navigazione da Cancun. Si può visitare sia facendo un tour organizzato in catamarano sia prendendo il ferry che parte ogni ora dalla zona hotelera. Un mare cristallino, con gradazioni da incanto, circonda quest’isola che ha mantenuto un’atmosfera più a misura d’uomo. Nelle sue acque, parco nazionale protetto, si può fare snorkling e visitare il museo subacqueo: sono state riposte in fondo al mare infatti delle statue (ogni tanto ci si imbatte anche in maggioloni finiti chissà perché sott’acqua) che creano un effetto di armata subacquee. Le statue sono state posizionate dal governo messicano per favorire la riproduzione della vita marina: in questo modo si posano dei sedimenti sopra le statue che ricreano l’habitat per pesci coloratissimi che stanno ripopolando le acque intorno a Mujeres. In un’ora di snorkling si può scoprire un monto incantato e colorato: quando si dice che la cultura può salvare il mondo… beh, è vero. I Messicani sono molto attenti a preservare la loro natura: ti fanno togliere la crema solare prima di immergerti, non puoi inquinare con spazzatura e liquidi vari, puoi fare snorkling solo con gruppi organizzati e pagando una tassa per entrare al parco naturale. Cosa purtroppo diversa per la terraferma, dove si trova un po’ più di caos.

Isla Mujeres prende il nome dal fatto che durante l’epoca Maya molte donne si recavano qui per pregare in un tempio dedicato alla dea della fertilità. Dove si fermano le escursioni guidate è lontano dalla zona più “selvatica”. Se avete tempo a disposizione visitate sia la moderna playa Norte, una vera e propria perla dei caraibi con sabbia bianca finissima e acqua turchese, e poi noleggiate una piccola auto da golf per raggiungere il lato sud dell’isola e vedere la zona meno turistica. Se siete a Isla Mujeres in catamarano, invece, godetevi la festa che ogni imbarcazione inizia a fare dopo pranzo, offrendovi decine di cocktail a base di tequila mentre salpate alla volta di Cancun, circondati da un mare da favola che finora avevo visto solo sulle cartoline. Il mio consiglio è quello di fermarvi una notte a dormire a Isla Mujeres: anche la notte è giovane e divertente, piena di turisti meno sofisticati di Cancun o Playa del Carmen.

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2 risposte a "Messico, la faccia allegra dell’America"

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