Belgrado, la movida nel cuore dei Balcani

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COSA FARE. E COME:

  • Visitare i bar e i ristoranti del quartiere ‘bohemien’ di via Skadarlija
  • Visitare il cuore della città partendo dalla roccia che domina la confluenza della Sava nel Danubio dove sorge la Fortezza ed il Kalemegdan che fu il centro storico di Belgrado
  • Visitare il museo di Nikola Tesla e riscoprire i suoi studi a lungo sottovalutati
  • Passeggiare per la via dello shopping “Ulica Knez Mihailova”
  • Vivere la night life nelle discoteche “palafitte” lungo il Danubio

C’è un’ora del giorno in cui Belgrado mostra esattamente la sua anima. Sono le sei del pomeriggio, quando il sole inizia a calare e la città inizia a prepararsi per la sera. E’ proprio in questo momento che la capitale dei Balcani mostra tutta la sua vitalità: i tantissimi studenti escono dalle università e invadono le strade del centro, prendendo d’assalto bar e ristoranti, le famiglie dopo una giornata di lavoro si godono una passeggiata insieme lungo il Danubio o al parco che circonda la fortezza Kalemegdan, i pochi anziani presenti in città si recano nelle chiese ortodosse prese di mira da tantissimi mendicanti, quasi tutti alla ricerca di fondi per aiutare i bambini rimasti orfani dopo la guerra. Un’ora magica, in cui la tradizione si sposa con l’innovazione, anche grazie all’elevato numero di giovani che vivono a Belgrado e che la rendono una città in continua evoluzione.

Chi visita per la prima volta la capitale della Serbia deve allontanare dalla mente le immagini viste e riviste in televisione nei primi anni ’90, che riprendevano una città grigia piena di palazzi austeri e severi in pieno stile Tito. Oggi Belgrado è una città totalmente diversa, tanto da essere soprannominata la ‘Barcellona dei balcani’ grazie alla sua incessante movida notturna. Dalle discoteche del centro ai localini a forma di palafitta che sorgono lungo il Danubio, Belgrado offre una gamma di divertimenti invidiabile: i bar della zona universitaria sono sempre affollati, così come i ristoranti del quartiere ‘bohemien’ di via Skadarlija, dai caratteristici vicoli acciottolati di stampo  ottocentesco, ribattezzata “la Montmartre di Belgrado”.  Impossibile non notare la voglia di eccesso di tantissime ragazze, forse anche a causa dell’eccessiva austerità in tempo di guerra, tanto che una via della città è stata ribattezzata ‘Silicon valley’ per le tante operazioni estetiche effettuate da chi la frequenta.

Ma la capitale della Serbia non è solo divertimento. E’ anche cultura e splendida architettura. La visita alla città può cominciare sulla roccia che domina la confluenza della Sava nel Danubio dove sorge la Fortezza ed il Kalemegdan che fu il centro storico di Belgrado. Questa fortezza sorge sulle rovine di  un “castrum” romano distrutto dagli Unni dopo la conquista. L’attuale fortezza fu costruita dagli Slavi ed è sempre stata considerata una città, divisa in “città alta” e “città bassa”. Degne di nota le porte della fortezza: la “Porta del Despota” eretta nel 15esimo secolo e chiamata così dal nome del despota Stefan Lazarevic fu sempre considerata la porta principale di accesso alla fortezza. Ora è la parte meglio conservata di tutto il complesso ed ora è utilizzata come Osservatorio Astronomico. Quindi troviamo la porta interna “Stambol” costruita in blocchi di pietra usata in origine sia come prigione che come deposito di polvere da sparo. A metà del 15esimo secolo fu costruita la porta “Zindan”, due massicce ed imponenti torri con cannoni a difesa, tristemente nota poiché i suoi sotterranei furono prigioni che videro ogni tipo di tortura e atrocità (“Zindan” significa cella sotterranea). All’entrata della “città alta” troviamo un pozzo costruito dagli Austriaci all’inizio del 18esimo secolo come fonte di approvvigionamento idrico per la fortezza e la città. Curiosamente è chiamato “Pozzo Romano” ed è profondo una sessantina di metri, ma è stato chiuso per l’eccessivo numero di suicidi che vi si verificavano.

Gli amanti della tecnologia possono visitare Il Museo Nikola Tesla: un’istituzione culturale dedicata alla vita ed all’opera del fisico serbo. Il museo è ospitato in una palazzina situata nel centro storico di Belgrado costruita nel 1929 su progetto dell’architetto Dragiša Brašovan e contiene documenti, strumentazioni, libri, fotografie per spiegare ai visitatori, anche con metodi pratici, gli studi svolti sull’elettricità dallo scienziato.

Belgrado, infine, è anche shopping. Un must di  Belgrado è la passeggiata a “Ulica Knez Mihailova” che è la zona pedonale dove sono concentrati gli edifici più rappresentativi della città e che ricordano una sorta di Belle Epoque di Belgrado alla fine dell’800. In questa zona si trovano i negozi più alla moda compresi i più noti stilisti italiani.

La religione ortodossa a Belgrado è molto sentita. Non solo per le svettanti cattedrali quadrate, che conferiscono alla città uno skyline del tutto particolare. Ma anche per le tradizioni che influenzano la popolazione. Nella capitale così come in tutta la Serbia, infatti, si festeggiano due capodanni: quello occidentale, la notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, e quello ortodosso serbo, che si svolge la notte tra il 13 e il 14 gennaio. la chiesa ortodossa fissa il Natale al 7 gennaio piuttosto che al 25 dicembre, e di conseguenza il capodanno viene festeggiato il 14 gennaio e non a San Silvestro. Belgrado, però, è una città particolare, che ha imparato a divertirsi e godere la vita: e allora, via con i doppi festeggiamenti, così, sia che vi troviate nella capitale serba a dicembre sia che ci andiate a metà del mese successivo, avrete modo di festeggiare il nuovo anno. Lo scorso gennaio, ad esempio, si è festeggiato con fuochi d’artificio lungo il Danubio e feste in ogni locale della città fino alle prime luci dell’alba. Tante sono anche le testimonianze religiose architettoniche. Tra le chiese più conosciute compare il tempio di San Sava, che domina la città: un edificio consacrato solo nel 2000, dato che le guerre rallentarono i lavori iniziati nei primi del ‘900. Ma la città riesce a coniugare un anima complessa, fatta di diverse religioni: a Belgrado si possono trovare infatti numerose chiese cristiane e moschee anche nello stesso quartiere.

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2 risposte a "Belgrado, la movida nel cuore dei Balcani"

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  1. L’appellativo di Barcellona dei Balcani forse è un po’ esagerato ma devo dire che Belgrado è piaciuta molto anche a me. Una capitale europea che sono convinto non tarderà a diventare una meta gettonata nei prossimi anni.

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