Non c’è nulla di più bello che scoprire un territorio in bicicletta, pedalando in mezzo ai panorami che nasconde, assaporando i suoi profumi e divertendosi tra le sue salite e le sue discese. Se poi al gusto di scoprire un territorio si associa il gusto di scoprire il vino che quel territorio produce, il gioco è fatto: protagonista della pedalata diventa il terroir, ovvero quell’insieme di colori, profumi, particolarità climatiche, atmosfere che solo un calice sa raccontare alla perfezione. L’itinerario che vi voglio far scoprire oggi, quindi, è dedicato alle terre Venete del vino che sorgono attorno al lago di Garda: Lugana, Custoza e Valpolicella. Per associare meraviglie della natura a meraviglie create dall’uomo, che sono indissolubilmente legate.
Si tratta di un giro semplice, di circa 75 km, che parte da Peschiera del Garda e compie un anello scendendo sul Mincio, raggiungendo Valeggio per poi virare a Custoza e risalire verso San Pietro in Cariano, per completare il tutto con una dolce discesa verso Lasize e le dolci sponde del Garda. Se siete bike traveller come me, vi consiglio di alloggiare negli appartamenti “Da Massimiliano” (GUARDA IL LINK) un ottimo compromesso qualità prezzo che vi permette di avere tutta la libertà di un appartamento in centro a Peschiera con tanto di piscina, parcheggio e posto per lasciare protetta la bicicletta. Massimiliano poi vi accoglierà personalmente e vi spiegherà le tante cose da fare la sera, dandovi consigli sui migliori locali e ristoranti del Garda.
DETTAGLI:
Lunghezza: 75 km
Dislivello: 600 metri
Salita: piccole salite dolci, saliscendi nelle zone di Custoza e Valpollicella affrontabili da tutti che non superano mai il 7%. Da Peschiera a Valeggio è tutta pianura
Discesa: divertentissime discese dolci tra le colline ricoperte di vigneti
Terreno: asfalto
Adatta a tutti i mediamente allenati (tempo di percorrenza circa 4 ore)
La partenza del tour è ovviamente Peschiera del Garda, località facilmente raggiungibile dato che è proprio l’uscita dell’autostrada a due passi da Gardaland. Da qui si può scegliere se imboccare subito la pista ciclabile del Mincio, che costeggia il meraviglioso fiume dalle acque verdi dal lato lombardo su strada sterrata, oppure se preferire l’asfalto e rimanere sul lato veneto. Io ho scelto la seconda opzione, sia perché ho una bici da strada, sia perché causa Covid non è ancora permesso “evadere” da una regione all’altra, per quanto a separarle sia soltanto un fiume. Così mi sono trovata ad attraversare paesini arroccati, campi verdi dove sorgono una miriade di campeggi, strade pittoresche in mezzo alla vegetazione che costeggiano il Mincio. Fino ad arrivare, dopo circa 15 km, a un paesino gioiello: Borghetto, un vero dipinto medioevale in mezzo all’acqua che vi incanterà con la sua atmosfera da fiaba. Si tratta di un primo tratto di tour davvero semplice, che possono tranquillamente fare anche le famiglie con bambini che magari non vogliono proseguire ma fermarsi al meraviglioso Parco Sigurtà, il giardino più bello d’Italia.
Da qui, Valeggio è a circa due km in salita, dolce. Superato il suo centro storico basta prosegure per via Santa Lucia per iniziare una nuova avventura e conoscere una nuova terra: la valle del Custoza, le cui strade portano in cima alla collina dove ovviamente si produce uno dei bianchi più famosi di Italia, sovrastata dal famoso ossario che contiene i resti dei soldati morti durante le guerre d’indipendenza. I campi, qui, sono tutti vocati a vite e il terreno rispecchia esattamente quello che ci si aspetta da un territorio vitivinicolo: dolci pendii e divertentissime discese che non superano in nessun caso il 5-6%. Una volta raggiunta poi Villafranca di Verona, a circa 5-6 km da Custoza, ho voluto anche assaggiare un calice di questo bianco prelibato, riscoprendo a ogni sorso gli aromi di cui odorava la terra che ho attraversato in bici.
La tappa successiva a Villafranca e al suo splendido castello è stata Sommacampagna, un paese arroccato in una salita dalle ville meravigliose e tutte da scoprire. Da qui, inizia una lunga salita in falso piano che condurrà prima a Bussolengo e a Pescantina (bellissima cittadina sull’Adige) e poi aprirà le porte della Valpollicella, il bengodi di ogni amante del vino.
I comuni della Valpolicella sono sette, io ne ho visitati due: San Pietro in Cariano, dove mi sono fermata a bere un ottimo Valpollicella classico nella sua piazza alta ed arroccata che sovrasta tutta la vallata, e Sant’Ambrogio di Valpolicella, prima di scendere verso Lazise. Il territorio qui è spettacolare, soprattutto se da San Pietro si va verso Negrar: vigneti e colline, alternati a ville e dimore storiche, si susseguono come in un quadro, regalando dei dipinti della natura che rimarranno impressi sempre negli occhi. E nel palato degli amanti di classico, ripasso ed amarone: anche l’aria sembra più dolce che nel resto del territorio veronese.
Per tornare verso il lago di Garda è un vero spasso: la strada è tutta una discesa. Dieci chilometri mai stati così tanto divertenti, che passano da vigneti vocati alla corvina e al corvinone a vigneti di trebbiano, in quanto si entra nella terra del Lugana. Cittadine che sembrano fortezze si susseguano sulle sponde del lago verde smeraldo, che accoglie tutti i visitatori con la sua aria mite, dolce e fresca, come una carezza che non rinuncia però all’aroma speziato dei legni dei suoi uliveti. I sapori non sono forti, ma assai persistenti. Lazise è la cittadina che meglio rappresenta questo mood: storica, arroccata, bella da morire, affacciata sul lago. Ma anche Peschiera nasconde perle meravigliose: non solo i suoi grandi parchi divertimenti, ma anche i parchi affacciati sul lago e le spiagge, che ospitano centinaia di specie animali e di volatili, per la gioia di chi ama la natura.
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ho degustato i vini di questa terra….sono davvero eccezionali!
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