A volte lascio la bici per avventurarmi in lunghe passeggiate a piedi, in montagna. L’altopiano di Asiago offre un ampio ventaglio di percorsi passeggiata/trekking di medio livello: uno di questo è senza dubbio il percorso ad anello che porta in cima al Monte Zebio, che tocca panorami naturalistici meravigliosi, luoghi della Memoria e proprio nel mezzo si trova una malga dove poter degustare prodotti tipici (perché l’enogastronomia, quando si fa fatica, è parte integrante dell’attività!). Insomma, un modo piacevole per godersi la natura, fare sport e scoprire i sapori di un territorio, oltre che i luoghi storici che fanno di Asiago un grande monumento della Grande Guerra.
Partiamo da un chiarimento: percorso di medio livello significa che è fattibile da quasi tutti, ovviamente con un minimo di allenamento in termini di resistenza e di percorsi rocciosi in salita, ma senza richiedere abilità da ferrata. Si tratta di 13 km, metà in salita metà in discesa, per la maggior parte del tempo sterrati semplici, mentre per circa 2 km rocciosi (e quindi sono richieste scarpe da trekking). Al centro, proprio quando si conclude la salita e inizia la discesa, si trova la malga Zebio, uno degli ultimi posti dove si produce ancora il logo l’Asiago d’alpeggio: Egidio ogni mattina si sveglia, munge le sue 80 mucche e prepara 18 forme di formaggio squisito, che sarà stagionato per 60 giorni dato che il latte è crudo. Ma andiamo per ordine e iniziamo a scoprire questo sentiero dall’inizio…
Il punto di partenza è Casa Sant’Antonio, tra Asiago e Gallio, dietro all’aeroporto. Qui si può lasciare comodamente l’auto e iniziare una facile camminata su strada bianca (fattibile anche in bici) per circa 2,5 km tra tornarti, alberi e piano piano bosco. Un piccolo antipasto di cosa attenderà poco più avanti: la natura è già spettacolare, ma purtroppo in questa strada transitano ancora auto che rovinano l’atmosfera. Ad un certo punto si incontra la croce di Sant’Antonio e qui il sentiero si biforca. Si può scegliere se girare subito a sinistra e prendere un sentiero (un po’ più ostico) per raggiungere il Cimitero della Brigata Sassari (in circa mezz’ora) e poi il monte Zebio, o proseguire lungo il sentiero principale per girare a sinistra dopo 10 minuti. Io vi consiglio di proseguire e girare a sinistra più tardi: in questo mondo potrete percorrere un sentiero avventuroso tra le rocce, ovviamente in salita, molto divertente e spettacolare per altri 2 km, fino a raggiungere la vetta del monte dove ammirare mansuete mucche al pascolo vicino al bivacco dell’Angelo. Qui inizia un panorama spettacolare fatto di prati verdi e rocce che con un sentiero più semplice vi condurrà fino alla malga Zebio, dove potrete assaggiare il formaggio ricavato dal latte delle mucche che avete appena incontrato. Il produttore è Egidio, l’anziano proprietario della Malga, che ancora ogni giorno vuole fare il proprio formaggio d’Alpeggio (ovviamente Asiago DOP).



Una volta mangiato (perché saranno passate circa 2 ore e mezza dalla partenza) raggiungete dalla malga la cima del monte Zebio per ammirare il panorama e i resti delle trincee italiane e austriache, sparse ovunque. E da qui, poi, tutta discesa! La strada è sconnessa e rocciosa, ma almeno non si fatica. Tenete sempre la vostra destra e raggiungete il suggestivo cimitero di legno della Brigata Sassari (in cui sono sepolti oltre 200 soldati sardi) e la ricostruzione storica delle trincee che proprio qui erano state allestite durante la Grande Guerra. Un’emozione unica, che vi parla della storia dell’altipiano e d’Italia intera, del sangue dei migliaia di morti caduti in guerra per difendere il confine e della crudeltà umana. Anche qui è presente un bivacco, ma non è aperto al pubblico se non su prenotazione.



Da qui un piacevole e rilassante sentiero continua a scendere nel bosco, fitto di alberi e di vegetazione, che vi condurrà in circa 5 km di nuovo a Casa Sant’Antonio. L’escursione, in tutto, dura circa 4 ore (due ore e mezzo per salire, un’ora e mezzo per scendere) senza alcuna fretta.
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