Volete entrare in un sogno? Allora non potete perdervi un tour in bicicletta tra il Sud dell’Austria e il nord della Slovenia, partendo dalle Alpi Carniche di Udine e attraversando le grandi ciclabili del nord: il paesaggio che incontrerete è una vera e propria cartolina, come uscito da una favola fatta di fate, gnomi, boschi e casette di legno. Ed è un vero paradiso per le bici: ampie ciclabili lontane da strade e auto, natura incontaminata e – per chi volesse alternare bici a treno – carrozze equipaggiate per portare decine di biciclette senza essere smontate (altro che in Italia! ahimé c’è ancora tanta strada da fare in questo senso).
Il mio viaggio, organizzato da Witoor sport ASD, è iniziato proprio così: da Udine a Ugovizza, in treno (eravamo in 25 e abbiamo trovato tutti posto sullo stesso treno senza smontare le bici, fantastico, era ovviamente austriaco). Da Ugovizza siamo scesi e abbiamo subito imboccato la bellissima ciclabile Alpe Adria, che passa per Tarvisio seguendo i binari e svelando panorami montani fantastici, soprattutto in questo periodo dell’anno, quando tutto il foliage si colora di autunno. Abbiamo poi proseguito verso Villach, entrando così in Austria: pochissimo dislivello, qualche sali scendi molto divertente e tanta, tantissima natura. Per almeno 50 km non abbiamo visto auto: le ciclabili sono tutte lungo gli argini dei fiumi o in mezzo ai boschi, in piena sicurezza e per svelare la bellezza più autentica di questo territorio.
Unica nota stonata: il tempo ha piovuto tutto il giorno. E così ho scoperto cosa serve per farsi trovare pronti alla grande pioggia: tutto, tutto, tutto idrorepellente. Purtroppo invece io avevo solo un antipioggia come giacca, mi mancavano pantaloni e copri scarpe e ne ho pagato le conseguenze in termini di temperatura e umidità (mi sono cambiata tre volte durante la giornata per evitare l’ipotermia). Ma ho scoperto un trucco meraviglioso per la mia testa: nelle giornate di pioggia portate con voi una cuffia di silicone della piscina e mettetela attorno al casco… Vi salverà la vita!
Da Villach poi abbiamo proseguito sulla ciclabile che costeggia il fiume Draga: un vero incanto! Colline ricoperte di foliage autunnale, specchi d’acqua di colore turchese, cigni, papere e anse pittoresche del fiume ci hanno accolto per circa 50 km da sogno. La pista ciclabile segue proprio il corso del fiume che separa Austria dalla Slovenia ed è ben segnalata: impossibile perdersi. Credo che d’estate qui sia un vero spasso, soprattutto se si abbina alla bici qualche escursione in kayak.
Dalla Drava poi, abbiamo svoltato a destra verso la Slovenia, attraversando quindi le montagne sul confine e puntando verso Poljana. Montagne davvero pittoresche, ricoperte di colori autunnali e rocce disegnate. Ricordatevi se passate di qui di portare con voi acqua e cibo perché i bar praticamente non esistono: sono stata molto fortunata (da donna) a trovare dei bagni pubblici dove potermi cambiare senza congelarmi. Il confine arriva dopo qualche leggera salita in mezzo al nulla che vi lascerà senza fiato: mucche, cavalli selvatici, fauna di ogni tipo e zero zero zero esseri umani. Tutto davvero magico: le casette piccole e di legno sembravano uscite da una fiaba. Da Poljana abbiamo poi raggiunto Prevalje, dove abbiamo pernottato in un b&b composto da piccoli appartamentini che faceva anche cena e cucina. Il cibo tipico della Slovenia? Salsicce e funghi, ovviamente. E tanta birra (il vino buono lo trovate al confine con l’Italia).








Da Prevalje è iniziata la tappa più dura, verso Lubiana: 110 km con circa 1500 di dislivello. Due le salite “stoiche”: la prima la si incontra subito e dura circa 10 km, seguendo la strada per Mezica. I tornanti sono morbidi, con poca pendenza, e non vi farà percepire molta fatica. Da qui, poi, inizia lo spasso: una dolce discesa vi condurrà in mezzo ai boschi, per farvi scoprire laghi, foglie colorate, strade che compaiono magicamente, sterrati divertenti in un sali scendi che vi riempirà il cuore. Impossibile parlare di direzioni è città: qui non esistono. Vi pubblico la traccia così potete lasciarvi ispirare, ma ogni strada è veramente immersa nella natura.
Un’altra salita, la più tosta, parte invece da Mozirje verso Nazarje e poi Kamnik: dura sempre circa 10 km ma la pendenza è un po’ più elevata ed è più esposta al vento. In cima, al passo, un ristorante vi accoglierà per scaldarvi prima della discesa che potete scegliere se fare su strada o sterrato (noi abbiamo optato per lo sterrato, ma soprattutto nei giorni post pioggia è molto fangoso e bisogna stare attenti perché la pendenza è elevata).
Dopo la discesa, è tutto un drittone fino a Lubiana, attraversando piccoli paesi pittoreschi e storici e poi la grande zona industriale che vi condurrà in questa bellissima città.










Lubiana è una città bellissima. E’ piccolina, si gira tranquillamente a piedi (per un giorno lasciate stare le bici), ha un bellissimo castello al suo centro e zone pedonali piene di mercatini e locali gremiti di giovani universitari e giramondo. Di architettura mista (un po’ romana, un po’ austrungarica e un po’ balcanica), è definita la città dei draghi (il ponte principale infatti li riporta come statue) in quanto la leggenda narra che sia stata fondata da un eroe greco che proprio qui sconfisse un drago. Oltre al centro storico e i suoi divertenti e pittoreschi locali, visitate anche il quartiere degli artisti: tutto dipinto di murales ricorda molto il quartiere di Christiania di Copenhagen.
Da Lubiana avete due possibilità: o riprendete il treno e proseguite per Trieste e Udine, oppure imboccate l’Eurovelo 9. Una strada lunga un centinaio di km che vi riporterà a Trieste attraversando il confine italiano e passando attraverso meravigliosi panorami, senza troppo dislivello.





Meraviglia
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