La strada che porta da Mavrovo a Ohrid è un vero spettacolo. La strada migliore da percorrere è senza dubbio quella che attraversa il parco nazionale di Mavrovo (leggi l’articolo) partendo a qualche centinaio di metri di distanza dall’info point, a circa metà del lago. Tutta la salita fatta il giorno prima infatti viene ripagata con una discesa di 18 km in mezzo alla natura più incontaminata, ruscelli (che poi diventeranno fiumi), cime alberate e rocce dalle forme spettacolari. Di vita umana, qui, non se ne trova molta, nemmeno auto: un paradiso per la bicicletta e gli amanti della natura, anche se questo significa che bisogna rifornirsi bene di acqua prima di partire.
Verso la fine della discesa, poi, si incontra il monastero di Bigorski (https://bigorski.org.mk/), più edifici abitati da monaci ma visitabili, davvero molto caratteristici così come la chiesa ortodossa racchiusa al suo interno. L’ingresso è a pagamento (2 euro), la visita dura meno di un’ora, ma l’atmosfera è davvero particolare: il monastero è circondato dalle verdi montagne e l’energia è meravigliosa. Per le donne: ricordatevi di coprirvi le gambe, in alternativa vi daranno un pareo da indossare in loco.
Proseguendo dal monastero, dopo una decina di km si raggiunge la sponda del lago Drin Nero, dove sorge la cittadina di Debar. Il paesaggio è magnifico in quanto il lago è circondato da calanchi bianchi e le sue acque sono turchesi: sulle sue spiagge si trovano molti camperisti. Il lago è molto esteso e la natura attorno cambia in base alla posizione. Si conclude con una grande centrale idroelettrica che sfrutta la potenza della sua acqua, custodendo una diga che si apre su una bellissima vallata. Risalendo (si tratta di una salita di circa 3 km, poco niente) poi si possono trovare servizi, anche turistici, a Debar, una moderna cittadina con ristoranti e persone super cordiali. In molti qui parlano tedesco, in quanto molti operai sono emigrati in Germania per lavoro.





Da Debar a Ohrid la strada è sempre circondata da un paesaggio molto naturale, più pianeggiante: corsi d’acqua, boschi, animali di ogni genere. Percorrerla in bici è un vero piacere tra sali scendi più o meno elevati e tanta ombra. Ma ovviamente non c’è alcun servizio “umano”: solo dopo circa 30 km si incontra un supermarket dove rifocillarci. Almeno fino a Sturga, grande centro da dove poi iniziano a sorgere le cittadine turistiche del lungo lago di Ohrid. Qui notate ogni lampione: vengono posizionati appositi cestini per fornire un nido alle cicogne, che sono numerosissime, così come le tartarughe che tentano di attraversare la strada.
Da qui, poi, iniziano invece gli hotel e i ristoranti, fino al centro storico di Ohirid, bellissimo e patrimonio Unesco, che nulla da invidiare ai bianchi centri dedali di viuzze delle città greche. Circondata da una fortezza, offre ogni genere di servizio e spiagge incantevoli: la mia preferita, anche perché tra le più pulite (spesso si trova della vegetazione selvatica) è quella di Golden beach. Una curiosità: si chiama così perché mentre la mattina la temperatura dell’acqua del lago è molto fredda, dalle 18 in poi, l’ora chiamata Golden hour, l’acqua diventa caldissima e quasi dorata grazie al tramonto del sole. Trovare le varie spiagge a Ohrid è molto semplice, visto che sono tutte collegate da una ciclabile. Un po’ più difficile trovare ristoranti non turistici: vi consiglio comunque quelli in zona lungo lago, sicuramente i più pittoreschi.
A 10 km a sud di Ohrid sorge il Museo storico “The bay of bones“: un insieme di case preistoriche, ovviamente ricostruite, per raccontare la storia del posto. L’ingresso è a pagamento (chiude alle 17) e non è proprio imperdibile: diciamo che è una curiosità molto instagrammabile da togliersi.






La vera bellezza del lago di Ohrid sono le montagne alle sue spalle, ovvero il parco nazionale della Galicica: una salita assai tosta (circa 20 km) collega il lago di Ohrid a quello di Prespa, svalicando una montagna in cima della quale si fa parapendio. Uno spettacolo di natura che ricorda tanto i paesaggi alpini, senza contare la bellezza della discesa, altrettanto lunga alla salita, per scendere fino al lago gemello (molto più basso e più caldo di quello di Ohrid, visto che non supera i 3 metri). Anche se la salita è molto tosta, lo spettacolo è imperdibile. Una volta scesi, poi, si dovrà percorrere una strada piatta (si per la prima volta pianura) circondata da campi di frutta e case fiorite, senza servizi, fino a Bitola. Ma di questa cittadina vi racconto nel prossimo capitolo…








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