Da Bitola a Veles, passando per la culla del vino macedone

Forse non tutti lo sanno (onestamente nemmeno io prima di fare questo viaggio), ma il vino macedone è un prodotto di ottima qualità e di lunga tradizione. Tra vitigni autoctoni arrivati dal vicino Caucaso (Vranec, Stanushina, e Temjanika presenti anche in Armenia, ad esempio) e vitigni internazionali piantati più recentemente, la Macedonia era stata scelta dal regno socialista per rifornire di vino non solo tutta l’ex Yugoslavia, ma anche Russia, Bulgaria e gli altri paesi comunisti. Nel corso degli anni quindi si è sviluppato il settore vitivinicolo (anzi, sarebbe meglio dire solo questo settore), anche se solo dopo il ’91 da poche grandi cantine ad alta produzione si è passato a privati che iniziavano a lavorare appezzamenti più piccoli e creare il proprio marchio.

Sia per qualità climatiche e di terroir, sia per la tradizione enologica, quindi, in Macedonia si possono trovare vini di grande qualità che sanno incantare a un prezzo davvero onesto e alla portata di tutti (anche al ristorante). La zona più vocata è quella che da Tikves (che dà il nome anche alla cantina più prestigiosa) risale poi il fiume Vardar fino a Veles. Secondo voi, potevo evitare di fare qualche degustazione? Ovviamente no, quindi seguitemi anche in questo viaggio di sapori.

Sono partita da Bitola verso Veles (questa volta in autobus perché c’era un caldo infernale e la strada era trafficata e solo sotto al sole: ricordatevi che in bus le bici le potete portare solo con il permesso del conducente – leggi articolo) per poi andare in bici verso le cantine. Intanto due parole su Bitola: è assolutamente la città più bella della Macedonia. Storica e piena di residenti e turisti lungo il centro, lastricato e pieno di negozi e ristoranti, viva e ricca di musei e siti archeologici. Come tutta la Macedonia è un mix di religioni, popolazioni che si sono succedute e razze: un vero e proprio crocevia tra oriente e occidente. Il suo centro storico vi conquisterà, così come il vicino parco nazionale Pelister.

Passiamo poi a Veles, tralasciando la città che è molto industriale, ma fermandoci a pochi passi dal lago Mladost (balneabile e frequentato ma con solo tre alberghi disponibili per pernottare e altrettanti ristoranti – tutti davvero ottimi ed economici da provare assolutamente): proprio qui sorge una cantina davvero carina e disponibile per visite e degustazioni (oltre che pranzi e cene): Chateau Sopot. La strada per raggiungerla in bici è già uno spettacolo, tra vigne, salite e discese in mezzo alla natura, sempre circondata da lontane montagne. Ma all’interno è altrettanto uno spettacolo: si possono svolgere degustazioni su una splendida terrazza affacciata sui vigneti, che a una certa ora diventa anche ristorante, si può visitare la cantina e ascoltare la presentazione dei vari vini che producono. Un vero paradiso.

Qui si possono degustare davvero tante tipologie di vino: dallo chardonnay al riesling (davvero molto piacevoli e minerali), dall’internazionale pinot grigio agli autoctoni Traminec (che ovviamente deriva dal Traminer) e il dolce Temjanika. Si sale di livello poi con i rossi, che vanno dal cabernet sauvignon riserva in barrique al pinot noir (pluripremiato), anche se il mio preferito è l’autoctono Vranec, di grande struttura e freschezza.

Imperdibili anche altre due cantine (se non riuscite a visitarle, almeno acquistate i vini e assaggiateli al ristorante tanto non superano i 20 euro): Tikves, cantina storica macedone (il suo rosé cuvée Alexander è qualcosa di superlativo, delicato ma persistente) e Bovin (la cantina è a Negotino e mi sono innamorata del Simphony, un bland tra Riesling e Sauvignon che ha fatto anche del legno regalando note di idrocarburo, pietra focaia e tanta mineralità).

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