Alla scoperta di Bolgheri in bici: itinerari e degustazioni da non perdere

La Toscana è la patria del vino e delle biciclette. Ma è composta di molte zone, anche molto diverse tra loro, che vanno visitate separatamente per non perdersi il bello di ognuna e godersi a passo lento panorami e prelibatezze del territorio. Con questo articolo vi porto a pedalare con me nella zona più a Ovest, meravigliosa dal punto di vista naturale dato che va dal mare della Costa degli Etruschi alle colline metallifere, che dà natali anche a uno dei vini più pregiati d’Italia: Bolgheri. Il Bolgheri rosso doc è un taglio bordolese che ha ottenuto ampi apprezzamenti soprattutto Oltre Oceano, soprattutto grazie alla scommessa fatta da Mario Inciso della Rocchetta, che con caparbietà cerco di piantare in questa zona della Toscana i vigneti di Bordeaux considerandone le similitudini. Ottenendo quella perla che oggi tutti conoscono come Sassicaia.

Bolgheri

Bolgheri è un paesino incantato nel cuore della Maremma livornese, alle pendici delle colline metallifere, con tanto di mura medievali e castello (della famiglia Della Gherardesca, come quasi tutto in questa zona). E’ questo il nostro punto di partenza, dopo aver ovviamente visitato la piccola cittadina che è caratterizzata da strette vie pedonali, tantissimi ristoranti ed enoteche. Assolutamente da provare, dove potrete degustare anche pezzi forti come Sassicaia e Ornellaia al calice, l’enoteca Tognoni. Purtroppo, infatti, le degustazioni nelle cantine più blasonate sono riservate solo ai commerciali. Non temete comunque: di cose da degustare, durante il percorso ce ne saranno tantissime. E soprattutto buonissime.

Da Bolgheri inforcate la bicicletta (o il motorino, o l’auto) e proseguite per il suggestivo viale dei Cipressi: 2400 alberi che vi porteranno fino al mare, o meglio al famoso ristorante San Guido. Da qui, inforcate la strada che parte esattamente a metà del viale dei Cipressi e punta verso Castagneto Carducci: una quindicina di km di meravigliosi panorami, tra boschi, vigneti, campagne circondate da colline e mare. Un tempo da qui iniziava una palude, ora ci sono le migliori cantine di vino d’Italia. Perché? Perché il clima è uno spettacolo: caldo e soleggiato, ma costantemente ventilato, la salsedine del mare si unisce ai terreni delle colline, per un risultato stupefacente.

Finché pedalate, fate una sosta alla Cantina Le Macchiole, una tra le migliori per degustare il Bolgheri Rosso Doc (con un rapporto qualità prezzo fantastico), ma anche anche delle vere e proprie chicche come il Messorio (Merlot in purezza, un’armonia che vi conquisterà, cavallo di battaglia della cantina) o il Paleo (Cabernet franc in purezza: dimenticatevi cosa avete bevuto in precedenza, è veramente una sorpresa frutto di una scommessa riuscita benissimo). Non dimenticate il Paleo bianco, morbido e invecchiato in legno è un piacere per il palato. Da poco, inoltre, si è iniziato a usare l’anfora (sono Tava in ceramica e non la classica terracotta) affiancate all’uso delle barrique in qualche tipologia di vino (per i loro cavalli di battaglia almeno due anni): ogni loro risultato è strepitoso, anche grazie alla cura biodinamica delle piante, sempre costantemente accarezzate dal vento del mare. Si tratta di una cantina storica, fatta crescere da una famiglia appassionata: Eugenio e Cinzia iniziano a crearla nell’83, quando Bolgheri non era ancora così famosa. Piano piano crescono e dopo la prematura scomparsa di Eugenio nel 2002 è Cinzia a prendere in mano tutto, unica donna in un panorama prettamente maschile. Oggi, oltre ai grandiosi vini, la Cantina promuove molte iniziative artistiche e di promozione del territorio, come l’idea di dedicare i proventi di un’asta di Messorio per realizzare opere d’arte nel territorio di Bolgheri. Si tratta di cornici seminate nei punti più panoramici, per ognuna delle quali è abbinata una frase di Carducci, poeta che proprio qui trovò i natali.

Castagneto Carducci

Castagneto Carducci è il paese dedicato al noto poeta: per raggiungerlo bisogna affrontare una salita poco ripida di qualche chilometro, ma molto divertente. Il panorama è fantastico e osservando il mare si arriva a vedere l’Isola d’Elba e addirittura la Corsica. Qui potete trovare il museo dedicato al poeta della nebbia agli Irti colli e la sua casa natale. Mentre tutto intorno potrete trovare panorami mozzafiato, soprattutto se per scendere dal borgo prendete la strada comunale di Selagari: serve una gravel o comunque molta attenzione perché piena di buche, ma è una meraviglia per gli occhi e il naso, visto che è immersa nel verde di boschi e vigne.

A circa metà di questa via potete trovare la curiosa cantina “Mulini di Segalari“: qui, a parte il Bolgheri rosso e il superiore, assolutamente da provare, il gusto si discosta dalla morbidezza e dalla pienezza delle barrique dei classici bordolesi, e si riappropria della natura, del frutto, dei fiori, della freschezza. Ci sono anche “curiosità” da assaggiare come il Sangiovese in purezza (se in tutta la Toscana è un must, a Bolgheri sono pochissime le cantine che lo propongono, e in questo caso rappresenta davvero un’eccellenza e particolarità) e il vermentino “Un po’ più su del mare”. Sarete accolti in un regno fiabesco, attento alla natura e ai cicli naturali delle piante, nato da una famiglia fiorentina (lei architetto lui enologo) che ha deciso di abbandonare la città per creare una cantina accogliente e davvero innovativa per la zona. Si tratta di un’azienda di solo 3 ettari di terreno, che lavora in biodinamico: una super chicca.

Da qui riprendete la bici e continuate a pedalare verso nord, ritornando poi per la strada dei Cipressi, per poi tagliare verso Bibbona.

Bibbona

Bibbona è il primo paese a far comune dopo Castagneto Carducci e per raggiungerlo bisogna pedalare per un saliscendi assai divertente tra boschi e vigneti. E’ uno dei tratti più belli da fare in bicicletta: le salite ci sono (alla fine della giornata circa mille metri di dislivello), ma è tutto così breve, bello e divertente che non ce ne se ne rende conto. Anche in questo caso Bibbona è un borgo storico, posizionato in cima a una salita vicino alla macchia della Magona, luogo magico per pedalare. Il centro storico è molto piccolo ed è meno ricco di ristoranti e divertimenti rispetto a Bolgheri, ma è ottimo per alloggiare spendendo un prezzo molto più basso rispetto alle località più “famose”.

Da qui, poi ripartite alla volta di Montescudaio: ultimo piccolo paesino storico da visitare, che rientra tra i borghi più belli d’Italia per le sue architetture e i suoi panorami mozzafiato. E’ il tratto di strada più lungo e un po’ più faticoso, ma non temete: si tratta di una ventina di chilometri con pendenze sempre molto dolci.

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